Cronache
Omicidio Willy, Marco Bianchi: "Solo un calcio", e il fratello accusa l'amico
I due aggressori dal carcere minimizzano sull'accaduto, ma i testimoni: "Il calcio di Marco era frontale sul petto". Gabriele: "C'era Belleggia vicino a Willy"
Omicidio Willy, Marco Bianchi: "Solo un calcio", e il fratello accusa l'amico
Prime dichiarazioni dei fratelli Bianchi dal carcere. Rinchiusi in seguito all'aggressione dello scorso 6 settembre ai danni del 21 enne Willy Monteiro Duarte a Colleferro, pestato fino alla morte . "Marco - si legge sul Messaggero - va subito diretto da Willy e gli tira un calcio frontale sul petto, Willy sbatte contro la macchina, gli rivà contro, però Marco comincia a menà e Gabriele mena l'altro amico", questa la versione dei fatti raccontata da Paolo Belleggia (ai domiciliari), che ora collabora con gli investigatori.
Versione giudicata attendibile dagli inquirenti e confermata da altre testimonianze. Marco Bianchi dal carcere ammette di aver tirato un calcio a Willy, ma ridimensiona l'accaduto, rispetto a quanto riferito da Belleggia. "Una spinta. Prima sono arrivate le mani, il calcio è arrivato dopo, ma il calcio sarà arrivato alle gambe", ha spiegato Bianchi, in carcere. Mentre il fratello Gabriele ha "incolpato" l'amico Belleggia: "C’era lui vicino a Willy", ha detto.