Cronache

Papa Francesco apre al mondo Lgbtq, ma le suore trans si sentono "escluse"

Di Giuseppe Vatinno

Le "sorelle" accusano di un'esclusione del mondo "non binario" dai circuiti religiosi. Per Papa Francesco, dopo il danno anche la beffa

Ci mancavano solo le suore transessuali...

In questo giorno di Pasqua, non bastavano tutte le stranezze di questi tempi matti e disperatissimi e di questo “mondo alla rovescia” che sta scardinando il buon senso. Ora arrivano pure loro, le “suore trans”, precisamente la “federazione statunitense delle Suore di San Giuseppe, delle Suore della Provvidenza di Saint Mary-of-the-Woods e dell’Ufficio per la Giustizia, la Pace e l’Integrità del Creato delle Suore della carità di Leavenworth”.

Le scaltre sorellə schwaiste hanno atteso una imperdibile Giornata internazionale della visibilità transgender (come se ce ne fosse bisogno) che è celebrata il 31 marzo, per fare outing di gruppo. E così detto fatto le Sisters of Providence hanno pubblicato un documento che rappresenta “6.000 suore cattoliche” presenti in 18 Stati USA. Il documento si intitola “In solidarity”, ovviamente della giornata.

Le sorelle, le chiamiamo al femminile per consuetudine, se no dovremmo chiamarle “i sorelli” e suona ancora male in italiano con buona pace della Boldrini, dicono che: “Come religiose cattoliche affermiamo con tutto il cuore che gli individui transgender, non binari e con dubbi di genere sono amati e prediletti da Dio” che evidentemente ai tempi di Sodoma e Gomorra non la pensava allo stesso modo. Quindi le “sorelle” sono diventate anche teologhe e sfornano precetti e dogmi manco fossero il Papa.

Chissà se la stessa sollecitudine al conforto le religiose l’abbiano per Donald Trump o qualche sovranista bianco del Texas, che magari Dio, hai visto mai, ama pure lui, però le fluide cattoliche si guardano bene da uscire dal seminato transgender. Ma le “sore fluide” non si fermano ad una generica dichiarazione, loro insistono e precisano: “Negli Stati Uniti, le persone transgender stanno subendo danni e cancellazioni per colpa delle legislazioni anti Lbgtq in diversi Stati attraverso discriminazione e violenza quotidiana per colpa della retorica dannosa da parte di alcune istituzioni cristiane e dei loro leader, compresa la Chiesa cattolica”.