È finito nei guai un contadino di San Vito di Altivole (TV), Giuseppe Piccolotto, a cui sono stati espropriati dei terreni per costruire la superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. I lavori sono stati bloccati nei primi sei mesi del 2019 proprio per l’accoglimento dell’istanza di sospensiva di Piccolotto da parte del tribunale di Treviso. Successivamente la stessa corte ha revocato con sentenza definitiva il decreto emesso nel dicembre del 2018 e ha condannato Piccolotto a pagare le spese del procedimento.
Il contadino veneto è stato accusato dalla società costruttrice Sis, azienda che esegue i lavori, di aver provocato ritardi al cantiere. Lo stesso Piccolotto ha fatto ricorso e la prima udienza presso il tribunale di Trevisto si è tenuta lo scorso 21 gennaio ma, contattato da Affaritaliani.it, Osvaldo Piccoletto, il figlio, ha spiegato che “l’udienza è stata rinviata al 14 ottobre prossimo” a causa della “maternità del giudice”. Osvaldo, tecnico comunale di Bassano del Grappa (Vicenza), ritiene che la Sis sia entrata nei suoi terreni “in modo illegittimo” e “devastando il bosco della Speranza”.
A difesa di Piccolotto anche la deputata Sara Cunial che in un post Facebook ha espresso solidarietà verso il contadino veneto. “Nei confronti di papà Piccolotto c'è stato un particolare accanimento ed ora la società costruttrice, la SIS, l'accusa di aver ritardato i lavori della Pedemontana – ha scritto l’ex pentastellata - Un'accusa assurda perché gli enormi ritardi sono dovuti alla SIS stessa, alla sua mancanza di finanziamenti, come è stato certificato più volte dalla Corte dei Conti”, ha concluso.
Nel video qui sotto Osvaldo Piccolotto spiega, “quanto ci costerà la Pedemontana Veneta”
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