Cronache
Pesticidi nei tè e nelle tisane, allarme: ecco le marche peggiori da comprare
La differenza tra i due è: il tè è composto da piante che appartengono alla stessa famiglia, la tisana è un mix di ingredienti differenti, complesso e vario
I tè bio non contengono alcun residuo di pesticidi
Le analisi hanno anche accertato la presenza di residui di agrotossici autorizzati nella UE ancora per un paio di anni. Il glifosato, l’erbicida più usato, ha l’autorizzazione d’impiego in scadenza a fine 2022. La sua tossicità per i consumatori è stata invece sottovalutata, a tutt’oggi, dalle istituzioni. Al contrario, la tossicità a carico dei lavoratori agricoli è ormai accertata, come dichiarato dall’ONU (2017) e dalle cause che in USA hanno condotto a risarcimenti milionari di lavoratori malati di cancro.
Il glifosato è stato rintracciato nel 30% dei prodotti analizzati. Primi per contaminazione sono i tè neri, 11 su 16. Se ne trova anche nel tè verde Lipton e in 5 infusi a base di verbena: Elephant, Carrefour, Tisea, Casino bio e Lord Nelson di Lidl.
Quest’ultima contiene anche anche molecole problematiche, come l’antrachinone, irritante e lassativa. Le imprese interpellate da 60 millions de consummateurs hanno dichiarato che il loro fornitori non impiegano pesticidi a base di antrachinone. La sua presenza potrebbe derivare, a loro dire, dalla fase di essiccazione delle foglie che ne favorisce la formazione naturale.