Cronache

Pordenone, mala sanità in pronto soccorso segnalati casi di diagnosi sbagliate

Una donna è stata mandata a casa con 5 fratture al bacino, un'altra con una frattura al gomito e una terza con una vertebra fratturata

Scoppia il caso mala sanità in Friuli-Venezia Giulia

"Il Gazzettino", il quotidiano più noto del Triveneto, ha chiesto ai suoi lettori di inviare via mail alla redazione tutte le segnalazioni che riguardano la mala sanità di cui sono stati vittime. I lettori non se lo sono fatto ripetere: decine le mail arrivate, da cui emergono testimonianze che riguardano soprattutto il pronto soccorso di Pordenone.  

Dopo i casi di due donne andate nel pronto soccorso di Pordenone con una frattura al gomito e alla tibia e mandate a casa con delle diagnosi sbagliate, senza nemmeno aver fatto loro una lastra, nei giorni scorsi è arrivata in redazione la testimoninza di una donna di Roma, che nel 2018 era in Friuli per far visita ai parenti: "Anche a me al pronto soccorso di Pordenone il medico di turno aveva diagnosticato una contusione guaribile in 10 giorni dopo una caduta con gli sci".

Invece "avevo cinque fratture composte al bacino e ben tre si sono scomposte perché pensando di avere solo una contusione, mi sono ovviamente mossa. A me le lastre le hanno fatte, ma il medico che le ha lette non ha visto le cinque fratture, due sull'osso sacro, tre sul bacino".

L'incidente con lo scooter 

Un altro caso analogo riguarda una donna del pordenonese, rimasta coinvolta in un incidente in scooter: "Sono stata trasportata al pronto soccorso di Pordenone in codice arancione. Mi hanno visitata e nonostante lamentassi forti dolori al polpaccio e alla caviglia, mi hanno parcheggiata in corridoio dicendomi che dovevo fare i raggi".

Dopo 2 ore di attesa "mi portano in un stanzino e il medico mi dice che posso essere dimessa. Ho subito chiesto: e i raggi? Lapidaria la risposta: signora noi siamo qui, se ha bisogno ritorni!".

I dolori dopo 4 giorni non passano e così, fatti nuovi accertamenti presso il medico di base e le lastre che fino a quel momento non erano state fatte, l’esito è sconcertante: frattura composta della testa del perone".

L'anziana con la vertebra fratturata

Il terzo caso riportato dal Gazzettino riguarda un’anziana di 83 anni. "Due anni fa ho portato mia madre al pronto soccorso di Pordenone su consiglio del 112 che mi ha inviato una ambulanza. Mia mamma era rimasta bloccata a letto e soffriva di forti dolori alla schiena che neppure gli antidolorifici somministrati dal medico di base le davano sollievo".

Arrivata al pronto soccorso in ambulanza, sottolinea il figlio della donna, "è stata tenuta 3 ore sulla barella senza essere visitata e poi volevano mandarla a casa con una Tachipirina". A quel punto all'anziana signor è stata fatta una risonanza presso una struttura privata, dalla quale è emersa una “frattura della vertebra D12 con conseguente crollo vertebrale".