Professore critica l'Islam: trattato come dissidente dell'Urss
Il professor Pietro Marinelli sospeso dall'insegnamento (e dallo stipendio), e sottoposto a una richiesta di perizia "alla sovietica".
È letteralmente incredibile la vicenda di cui è stato vittima il professor Pietro Marinelli.
Ha osato criticare l'Islam è si è ritrovato sospeso dall'insegnamento (e dallo stipendio), e sottoposto a una richiesta di perizia "alla sovietica".
Con un'interrogazione parlamentare, che ho presentato ieri sera e che propongo in anteprima ai lettori di questa newsletter, chiedo conto dei fatti e dell'esistenza (o è stato abrogato?) dell'articolo della Costituzione sulla libertà d'espressione, mentre registro un silenzio quasi totale di politica-media-sindacati.
Ormai in Italia chi esprime opinioni critiche su questo tema è trattato come un dissidente.
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Ecco il testo dell’interrogazione:
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
Premesso che:
lo scorso 31 maggio il professor Pietro Marinelli, docente di Diritto ed Economia all’Istituto Superiore “Falcone –Righi”di Corsico (Mi), ha tenuto, presso una quinta classe, una lezione sullo Stato Islamico;
entrando in classe tutti gli studenti, come da consuetudine consolidata e in segno di rispetto del corpo docente, si sono alzati in piedi, fatta eccezione per una studentessa egiziana che si è giustificata sostenendo di essere in periodo di Ramadan e di sentirsi particolarmente stanca;
la vicenda ha stimolato una civile discussione sul mese di preghiera islamico, con la studentessa che sosteneva che il Ramadan fosse un semplice periodo di riflessione e il docente che spiegava all’intera classe che per i musulmani il Corano discende dal cielo essendo stato dettato da Allah accennando, allo stesso tempo, valutazioni critiche nei confronti di tale credenza e, soprattutto, definendo poco umana la pratica del digiuno prolungato prevista dal rito;
la vicenda ha provocato la reazione stizzita della famiglia della studentessa che nei giorni successivi ha scritto una lettera alla Preside dell’Istituto per denunciare come intolleranza religiosa, il comportamento del docente. Nella lettera sono state poi riportate alcune frasi dette dal professore volte a sminuire ed offendere la fede musulmana, frasi palesemente esagerate o del tutto inventate;
nelle ore successive, poi, la studentessa ha presentato un esposto ai carabinieri, cui ha fatto seguito un esposto della Preside volto “a tutelare l’onorabilità dell’Istituto” oltre all’avvio di un procedimento disciplinare a carico del professor Marinelli, conclusosi con sette giorni di sospensione del docente e relativa decurtazione dello stipendio a causa della supposta violazione di due articoli della Costituzione, il 3 e il 19 (uguaglianza e libertà di culto) e due articoli del codice deontologico e, addirittura, un successivo accertamento medico volto a stabilire l’idoneità all’insegnamento del professore;
nel nostro Paese sussiste una libertà di espressione costituzionalmente garantita, il docente ha solo fornito una valutazione dell’Islam alla luce degli studi fatti, rientra negli obblighi educativi stimolare gli studenti ad avere una visione critica della vita e delle tradizioni religiose; peraltro, da sempre i cristiani ascoltano lezioni su crociate o Inquisizione senza che ciò comporti, per docenti o autori di libri, automatiche denunce e sospensioni dal servizio.
Per sapere:
se il Ministro sia a conoscenza di questa incresciosa vicenda e quali iniziative intenda intraprendere per tutelare un docente, particolarmente stimato, leso da un provvedimento ingiusto della propria dignità e professionalità.