Salute, dall'Italia passi avanti verso la mano bionica intelligente
Capire come il cervello scopre gli errori potrebbe essere la chiave per sviluppare protesi con un'intelligenza superiore. Grazie infatti all'analisi dei segni elettroencefalografici, un team di ricercatori della Fondazione Santa Lucia e dell'Universita' Sapienza di Roma spera di poter realizzare una mano bionica capace di rilevare l'errore e correggerlo di corsa, esattamente come fa il nostro cervello in natura. I risultati finora raggiunti sono stati descritti sul The Journal of Neuroscience.
Il problema delle attuali protesi e' quello di correggere i movimenti una volta iniziati. Per raggiungere l'obiettivo, infatti, e' necessario che la protesi bionica torni alla posizione di partenza. Nel nuovo studio, venti soggetti, immersi mediante occhialini 3D nell'ambiente virtuale di un Cave System - una stanza con pareti retroproiettate - hanno sperimentato il compito di afferrare un bicchiere sul tavolo mediante un braccio-avatar vissuto come parte del proprio corpo. L'arto virtuale era programmato per compiere correttamente il gesto nel 70 per cento dei casi ed erroneamente nel restante 30 per cento. Mediante un caschetto normalmente utilizzato nei sistemi di interfaccia cervello-computer, i ricercatori hanno osservato i segnali elettrofisiologici dell'attivita' cerebrale durante lo svolgimento dell'azione. "Abbiamo rilevato - ha spiegato Enea Pavone, coordinatore del team di ricerca - che quando il soggetto percepiva l'errore, si verificava un'amplificazione dell'attivita' corticale, con una modifica dei segnali elettrofisiologici sia dal punto di vista delle frequenze che dei tempi". Aver osservato e isolato i segnali elettrofisiologici del cervello, quando percepisce che sta commettendo un errore fornisce informazioni importanti per lo sviluppo di una nuova generazione di interfacce cervello-computer e di protesi intelligenti, che superano la logica binaria tipica di qualsiasi linguaggio digitale.