Cronache
Saman, frammenti di cranio trovati nel Po. I carabinieri temono il peggio
In corso le verifiche da parte dei Ris sul Dna. Verranno analizzati anche gli abiti trovati nel casolare di famiglia, appartenenti allo zio Danish Hasnain
Saman, il fratellino: "Guardate nel fiume". Ritrovate ossa nel Po
Il caso Saman si riapre e segna un clamoroso nuovo colpo di scena. I carabinieri hanno trovato nel Po dei frammenti ossei di un cranio, il timore è che possano appartenere proprio alla diciottenne pachistana scomparsa lo scorso maggio e mai ritrovata. La giovane era minacciata dalla sua famiglia per essersi opposta ad un matrimonio combinato. Le ossa - si legge sul Fatto Quotidiano - sono state rinvenute nell’area del Lido Po di Boretto, in provincia di Reggio Emilia. Lo scrive l’edizione locale del Resto del Carlino, secondo cui i Ris di Parma analizzeranno quello che è probabilmente una parte del cranio, per capire se coincide o meno con il Dna della ragazza.
Un’ipotesi - prosegue il Fatto - non così remota per gli investigatori, che negli scorsi mesi hanno concentrato le proprie ricerche proprio in quelle zone, dopo che il fratello minorenne della giovane aveva raccontato al Gip di aver sentito un cugino, durante una riunione di famiglia, dire: “Facciamola in mille pezzi, la buttiamo a Guastalla, dove c’è un fiume”. Oltre al frammento osseo, verranno analizzati anche gli abiti di Danish Hasnain, zio della diciottenne arrestato lo scorso 22 settembre in Francia: i suoi vestiti sono stati sequestrati il 6 novembre a Novellara, nel casolare dove tutta la famiglia Abbas lavorava come braccianti e custodi di un’azienda agricola. E' il principale sospettato per l'omicidio di Saman.
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