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Processo Saman, il fratellino guardando la madre: "Lo zio e i cugini hanno scavato la buca"

Il racconto choc in aula del ragazzino che nel 2021 aveva appena 16 anni

di redazione

Processo Saman, il fratellino testimone chiave svela dettagli choc

Il processo d'appello per l'omicidio di Saman Abbas, avvenuto a Novellara (Reggio Emilia) nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio del 2021, sta portando alla luce fatti inediti. Parla in aula il fratellino della ragazza e svela, davanti alla madre che lo guarda e piange, cosa sia avvenuto realmente quella notte. Il giovane, che nel 2021 aveva appena 16 anni, dice di aver deciso di parlare "per la giustizia". Prima non lo aveva fatto perché traumatizzato e perché tutti gli dicevano di tacere. Al primo processo Ali - riporta Il Giornale - è stato il testimone chiave, che ha portato alla condanna all'ergastolo del padre e della madre della ragazza e a 14 anni dello zio Danish Hasnain.

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"Mia sorella - racconta Ali - era sullo stradello che portava alle serre e lo zio Danish l'ha presa alle spalle con il braccio mentre si stava allontanando da casa nostra. Non ricordo se mia madre potesse vedere la scena". "Dopo la scomparsa di Saman - racconta il fratellino in aula - ho chiesto diverse volte ai cugini e allo zio dov'era mia sorella, ma ogni volta che iniziavo a piangere mi dicevano di stare zitto, finché una volta mi hanno risposto che non me lo potevano dire ma che non mi dovevo preoccupare perché là dov'era stava bene, che era in paradiso".

Nazia Shaheen, la madre di Saman, estradata dal Pakistan ad agosto dopo un periodo di latitanza, si asciugava le lacrime con un fazzoletto mentre Ali Heider, all'epoca dei fatti 16enne, spiegava ai giudici di aver visto lo zio Danish afferrare Saman da dietro con il braccio per non permetterle di scappare. A suo dire sarebbero stati lo zio e il cugino, poi assolti, a scavare la fossa dove venne sepolta Saman.

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