Cronache
Santanché rimanda il fallimento di 8 mesi. Doppia mossa in Ki Group e Bioera
La ministra ha pagato in extremis i dipendenti e avviato il piano di salvataggio. Proprio alla vigilia del processo civile
Santanché rifiata, firmato l'assegno che la salva (per il momento) dal fallimento
Daniela Santanché con una doppia mossa un po' a sorpresa ha allontanato il rischio fallimento delle sue aziende di almeno otto mesi. Una decisione che sembrava ormai remota ma che é stata stabilita proprio in extremis, all'inizio del processo civile per le note vicende giudiziarie relative alle sue aziende. Da una parte sono stati pagati all'ultimo i dipendenti di Ki Group srl. Dall’altra è stato sventato - per ora - il rischio fallimento di Bioera, attraverso l’apertura della "composizione negoziata della crisi", un piano di risanamento che non passa dal vaglio del Tribunale. Doppio colpo di scena guarda caso alla vigilia dell’inizio del procedimento civile (si apre oggi), in cui la procura ha chiesto la liquidazione giudiziale - il vecchio fallimento - di gruppo per Ki Group srl, la holding e Bioera: il gioiellino del bio caduto in disgrazia, per l’accusa, dopo la gestione di Daniela Santanchè (uscita dalla governance nel 2022) e dell’ex Canio Mazzaro.
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Era stata proprio la ministra - prosegue La Stampa - a garantirlo in Parlamento: "I dipendenti verranno integralmente soddisfatti riguardo a tutti i loro diritti di credito", stipendi e Tfr inclusi. E la promessa è stata mantenuta dopo 4 mesi "non si sa bene da chi", spiega l’avvocato Davide Carbone che per cinque dipendenti e sei agenti di commercio aveva chiesto la liquidazione giudiziale della srl. Con un unico bonifico partito dallo studio del legale che assiste l’azienda, sono state versate le somme richieste dai primi, in tutto 140 mila euro, non dai secondi che vantano ulteriori 350 mila. Nel frattempo, il 30 ottobre, sul sito, la quotata Bioera ha comunicato "l’iscrizione nel registro delle imprese del nominativo dell’esperto per la composizione negoziata", nonché, "l'iscrizione delle misure protettive". Che - se il piano di salvataggio dovesse proseguire regolarmente - preserveranno la società dalla minaccia di fallimento per 120 giorni prorogabili: 8 mesi in tutto.