Cronache
Scanzi non ha diffamato Montesano, "parole aspre ma proporzionate"
Le parole rivolte dal giornalista (ottobre 2020) all'attore comico no-mask per la giustizia rientrano nel diritto di cronaca
La scena fu ripresa e rilanciata sui social il 13 ottobre 2020. Scanzi postò il video sul proprio profilo Facebook, commentando: "Una baracconata patetica, puerile, mesta". Il 16 ottobre seguente sul Fatto seguì un articolo siglato da Scanzi, che parlava anche dell'episodio Montesano, corredato da una foto dell'attore: "Non venite a piangere. Se chiuderemo tutto sarà anzitutto colpa di comportamenti sommamente deficienti come questo".
All'11 novembre 2020 risale la querela presentata da Montesano contro la firma del Fatto per diffamazione. La richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura è stata accolta dal giudice Claudio Lara al termine dell'udienza preliminare.
"La forma espositiva può far ricorso - spiega la sentenza - a toni aspri, polemici, al linguaggio figurato e a quello gergale purché tali modalità risultino proporzionate e funzionali all'opinione dell'articolista".
Secondo il giudice anche le espressioni "indubbiamente offensive" purchè "considerato il contesto" esprimono "un mero giudizio critico negativo" essendo utili "alla finalità di disapprovazione".
Per quanto le parole usate da Scanzi possano aver procurato "disagio" a Montesano, essendo "aspre e penetranti", appaiono "proporzionate e continenti", e per la giustizia ben si collocano "nei limiti del diritto di cronaca".
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