Cronache
Schermitrice violentata, tracce di eroina nelle urine. "Non potevo muovermi"
Lo sfogo della ragazza che accusa tre atleti della nazionale italiana di stupro di gruppo: "Continuo a vedere quelle persone in pedana, ho paura"
Schermitrice violentata: "Non riesco più a dormire, davanti a me vedo il buio"
Emergono nuovi dettagli sul caso della schermitrice che accusa tre atleti della nazionale italiana di stupro di gruppo. Dagli esami effettuati, infatti, sarebbero emerse tracce di eroina nelle urine della 17enne di origine uzbeka. Lei sta vivendo un incubo e pensa addirittura di abbandonare l'attività agonistica. "Sto cercando di non leggere le notizie che mi riguardano perché purtroppo mi fa male, malissimo. Rivivo la stessa angoscia. Mi guardo allo specchio - racconta a Il Messaggero - e mi vedo come se fossi a pezzi, una persona danneggiata. Non riesco a dormire, fatico a concentrarmi, davanti a me vedo il buio. So che tutti sono preoccupati per me e questo mi dispiace. Ho paura. Come faccio a fare le gare se ci sono quei tre? Non posso salire in pedana e vedere di nuovo quelle persone, le stesse che mi hanno fatto del male. Mi mettono paura, ma io non voglio abbandonare la scherma".
Leggi anche: Atleta scherma stuprata: "Li ho rivisti in gara quei tre, non li sospendono"
Leggi anche: Stupro di gruppo, campionessa di scherma violentata da tre atleti
"Quella sera dello scorso agosto - prosegue il racconto della ragazza - siamo andati tutti nel bar di fronte all'hotel a festeggiare dopo le gare di Milano. Ricordo solo di aver bevuto qualcosa, poi il nulla. Mi sono svegliata in una stanza semi incosciente, non avevo energia, non potevo muovermi". Loro si dichiarano innocenti e dicono che il sesso era consenziente. Il procuratore di Siena ha spiegato che la procura non ha ritenuto utile l’applicazione di misure cautelari nei confronti degli indagati. Perché non ne ha ravvisato i presupposti. La difesa della ragazza esprime perplessità sulle mancate misure.