Cronache
Scuola, ecco come Forza Italia vuole cambiarla
Di Elena Centemero, deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia
Con il dibattito sulla 'buona scuola’, il sistema di istruzione è tornato finalmente al centro del confronto politico. Per chi, come me, viene dal mondo della scuola e crede fermamente che l'istruzione sia la chiave per lo sviluppo del Paese, questa non può essere che un'ottima notizia. La nostra scuola ha bisogno di cambiare nel profondo, per questo dico che bisogna andare avanti, ascoltando i bisogni ma senza cedere al fronte del no a prescindere. Il governo sta portando avanti un provvedimento con luci ed ombre e Forza Italia si è impegnata in Commissione, e altrettanto farà in Aula, per migliorare il testo dell'esecutivo, un testo per molti aspetti liberale e vicino alle nostre riforme.
Siamo favorevoli al rafforzamento del ruolo del Preside, perché la scuola deve diventare un servizio efficiente e per farlo ha bisogno di una guida che sia affiancata da uno staff e dal Consiglio d'Istituto. Il preside è una guida con l'esperienza di docente e il Consiglio d'Istituto è luogo in cui siedono tutte le componenti della scuola, in particolare i genitori. Crediamo inoltre nella qualità, nel merito e nella valutazione, valori da applicare sia alla scuola in quanto servizio educativo sia ai docenti e ai dirigenti.
Per quanto riguarda in particolare i docenti, valutare significa valorizzare i migliori e riconoscere chi non può nè deve insegnare. Ma valutare dovrebbe anche portare ad una carriera e ad una retribuzione differenziata tra insegnanti, cosa a cui il governo ha rinunciato. Così come ha rinunciato, in Commissione, a sostenere la nostra richiesta di rendere obbligatorio in tutte le scuole superiori l'insegnamento di diritto ed economia. Un errore, questo, che non tiene conto della necessità di aggiornare gli insegnamenti, adeguandoli anche alle nuove esigenze del mondo del lavoro.Quanto all'autonomia, di cui si parla molto, è un principio liberale per cui ci battiamo da tempo: autonomia significa rapporto con il territorio, con le imprese, con i comuni, con il volontariato. Significa anche riqualificazione dell’uso delle risorse, con una verifica ed un controllo puntuali dei risultati raggiunti.
Infine, sul piano di assunzioni intorno a cui ruota il ddl del governo, salutiamo con favore il sì ad una nostra battaglia: l'inclusione di chi ha superato il concorso pubblico del 2012. Ma ricordiamo anche all'esecutivo che la scuola è fatta per gli studenti, per questo in classe deve entrare solo chi sa davvero insegnare. Nella maxi stabilizzazione, dunque, serve un anno di prova selettivo e rigoroso: va assunto solo chi merita davvero di formare i nostri ragazzi.