Cronache

Sentenza Mediaset, il giudice Franco nascondeva in bagno un registratore

I magistrati interessati alla vicenda non smentiscono a precisa domanda e altri due togati confermano l'anomalia

Sentenza Mediaset, il giudice Franco nascondeva in bagno un registratore

Il caso del processo Mediaset, costato la condanna a Silvio Berlusconi si arricchisce con un nuovo colpo di scena svelato da Repubblica e non smentito dai giudici coinvolti nella vicenda. Il giudice Franco, lo stesso che venne registrato in un colloquio con Berlusconi in cui parlava di un processo a carico del Cav "pilotato", a sua volta registrava i colleghi in Camera di Consiglio per screditarli. Franco (ora morto), è lo stesso magistrato che aveva provato, sottobanco, appena prima della sentenza, a registrare la discussione tra loro. Perché? Impossibile saperlo. Ma la corsa a tradire la segretezza del lavoro dei magistrati arrivò, dunque, fin dentro la camera di consiglio della Cassazione.

Il giudice Antonio Esposito, prima fonte diretta, - riporta Repubblica - scuote la testa. "Mi dispiace, di questo non parlo". Ma presidente, perché non segnalare una tale anomalia? "Ho detto — scandisce ancora — che sono tenuto al segreto, non posso entrare assolutamente nel merito". Stesso cortese rifiuto da parte del giudice Giuseppe De Marzo: "È noto che non si può assolutamente parlare di cosa accade in una camera di consiglio, davvero". Anche un terzo magistrato del collegio oppone il segreto. "Rispetto il lavoro d’inchiesta, ma non posso affermare né smentire nulla. Potrei essere liberato dal mio dovere di totale riserbo solo se venissi interrogato, da un organo giudiziario o amministrativo", replica il consigliere Ercole Aprile.

Altri due togati presenti - riporta Repubblica - confermano la vivenda entrando nei dettagli. "La discussione stava andando già avanti da un po’. D’un tratto, si sentono rumori di fondo. Racconta Toga 1: "Dopo qualche secondo, quel gracchiare assume un suono più nitido: sembrano proprio le loro voci, di poco prima, registrate. Il giudice Franco si alza di scatto, mette le mani in tasca come a chiudere qualcosa, a premere un tasto. Imbarazzato, così apparirebbe ai colleghi, esce, va in bagno. Torna dopo poco. Dice che è tutto a posto. I colleghi sono interdetti. Un altro di loro si stacca e va in bagno. E scopre, in un angolo, un dispositivo o un cellulare nascosto: lo prende, lo riporta in camera. E non so altro. Spiegazioni? Non mi risulta che Franco ne abbia date, di plausibili".