Cronache
Srebrenica 20 anni dopo. Mattarella: "Fare giustizia"
"Il genocidio di Srebrenica e' la tragedia umana piu' grave che si e' consumata in terra europea dopo la fine della seconda guerra mondiale. Fu una sconfitta dell'umanita', il cui peso morale e politico grava ancora sulla comunita' internazionale per l'incapacita' di prevenire i conflitti che dilaniarono la Jugoslavia, con le tremende atrocita' che li caratterizzarono, e di attuare strategie in grado almeno di arrestarli e di salvare vite umane". Lo dichiara il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del ventesimo anniversario di Srebrenica. "Oggi, a vent'anni da quell'immane tragedia, avvertiamo il dovere - prosegue Mattarella - di coltivare la memoria e interrogare la nostra coscienza affinche' mai eventi simili abbiano a ripetersi. E' necessario continuare a perseguire i responsabili di violenze cosi' atroci, evitando al tempo stesso che il disonore e l'infamia sia fatta ricadere su interi popoli". Per Mattarella "Solo se vi sara' giustizia sara' possibile lenire almeno in parte l'enorme sofferenza delle madri e di tutti coloro che hanno perso familiari e amici. Solo in nome della giustizia sara' possibile, per la Bosnia-Erzegovina, completare un percorso di autentica riconciliazione nazionale e quindi di pace, sicurezza, convivenza tra le diversita' etniche e religiose".
"E' questa una sfida decisiva della nostra epoca, a cui l'Europa intera - sottolinea il Capo dello Stato - e' chiamata. Da come riusciremo a far convivere nel nostro Continente le culture e le religioni diverse - assicurando la liberta' delle persone e delle comunita' - dipendera' la pace mondiale e il ruolo attivo dell'Europa nel mondo". "Muovendo dai momenti piu' tragici della sua storia, la Bosnia Erzegovina - ricorda Mattarella - e' chiamata oggi, con l'intera regione dei Balcani, a guardare avanti, al suo futuro. Un futuro che potra' trovare nell'integrazione europea il suo approdo, per una pacificazione definitiva. Nel cammino lungo la strada intrapresa, la Bosnia Erzegovina potra' sempre contare sull'amicizia e il sostegno politico dell'Italia, come gia' avvenuto concretamente in passato. Il nostro auspicio e' che tutta l'Europa sappia assumersi oggi questa responsabilita' storica: lo dobbiamo, in nome di tutte le vittime di quelle guerre, ai giovani e ai popoli balcanici", conclude il Presidente della Repubblica