Cronache
Stefano Spremberg, l’immobiliarista ex campione di canottaggio, si racconta
"Non avevo una lira, ma a 15 anni remavo il doppio degli altri"
"Me la consegnò Sandro Pertini, un’emozione che non passa col tempo". Cssì Stefano Spremberg, 54 anni, racconta di quando ricevette la medaglia d’oro al valore atletico. L'imprenditore e immobiliarista milanese è anche un ex campione di canottaggio, come racconta in un'intervista al Corriere delle Sera. Tra le sue ultime operazioni immobiliari, l’ex garage Sanremo in via Zecca Vecchia (dopo anni di abbandono è stato demolito sabato e si trasformerà in un albergo di lusso) e, poi, la nuova sede del Comune in via Sile, con la riqualificazione del quartiere Corvetto.
"Ho smesso di remare a 21 anni, però, con i guadagni dell’esperienza sportiva ho potuto iniziare l’attività imprenditoriale. In realtà, volevo diventare un medico, ma la necessità di mantenermi da solo mi ha fatto cambiar rotta. Ho lasciato l’università a Pavia e sono partito per il Vietnam, dove ho fondato una fabbrica per tagliare i rubini a Vinh, nel Centro-nord del Paese: in 4 anni avevo circa 400 dipendenti. Ricordo tanta povertà, uomini distrutti dalla guerra e la curiosità dei bambini che mi osservavano con gli occhioni neri e ridevano per il mio naso pronunciato". Un giorno gli proposero di acquistare un corindone rosso naturale pregiatissimo: "Il venditore, un contadino che l’aveva trovato in un campo, non aveva intuito né il vero valore né la potenzialità commerciale. Per qualche migliaio di dollari non sono riuscito a comprarlo. L’ho ritrovato dopo mesi su un articolo del New York Times: era uno dei rubini più stimati mai trovati al mondo".
Ritornato in Italia si è dedicato al commercio all’ingrosso di pietre preziose. Il primo investimento? "Un albergo a Chiavari — risponde Spremberg al Corriere della Sera —. Avevo 30 anni, ho avuto i permessi per dividerlo in appartamenti e li ho venduti subito. Ho anche cercato di diversificare le mie attività, tra ristoranti, abbigliamento e agenzie di viaggi, ma il mercato immobiliare mi ha conquistato. Perché a ogni costruzione segue sempre una riqualificazione del tessuto urbano. Voglio contribuire a migliorare la città dando spazio al verde e ai servizi".
"In corso di Porta Vittoria sorgerà un nuovo hotel, in via Speronari e in via Maestri Campionesi farò abitazioni di lusso. Lo stesso nell’attuale sede della guardia di finanza a Monza, in via Manzoni. A Gavirate, sul lago di Varese, villa Baumann diventerà una casa di riposo per anziani con più di 200 posti letto. Infine, sul mercato milanese stiamo procedendo con due nuove acquisizioni da inserire nel portafoglio, una da trasformare in studentato". Perché parla al plurale? "Ho un socio che vuole restare nell’anonimato — rivela — . È una persona splendida, mi ha insegnato tanto sotto il profilo umano. Si dedica principalmente a opere di beneficenza in giro per il mondo. Ha appena acquistato una cascina nella zona Est di Milano, una volta ultimata, sarà una struttura che ospiterà bambini orfani. In futuro anch’io vorrei occuparmi sempre di più di operazioni finalizzate al sociale".
L'intuizione, secondo Spremberg, è la caratteristica principale per avere successo nel mercato immobiliare: "In scooter osservo la città, fiuto affari e capisco subito a cosa può essere destinato un palazzo e come potrebbe rivalutare la zona. Il rincaro è poco nelle vendite, ma il valore è vero".
Un sogno che vorrebbe si avverasse? "Mi piacerebbe sistemare gli impianti ormai obsoleti della Canottieri Milano, è la società che ho nel cuore, che mi ha designato socio benemerito e vorrei contraccambiare tutte le soddisfazioni che ho avuto, dall’Ambrogino d’oro per meriti sportivi al riconoscimento ricevuto dal presidente della Repubblica".