Cronache

Streptococco, boom di contagi tra i bambini. "Ecco come curarsi"

di Redazione

"Il sospetto è che i bambini essendo stati protetti in modo importante durante il Covid, non abbiano sviluppato la normale immunità parzialmente protettiva"

Streptococco nei bambini, allarme per i nati nell'era Covid: è boom di casi. Il parere dei medici 

Negli ultimi mesi si sta registrando un aumento significativo dei casi di infezione da streptococco beta emolitico di gruppo A, più comunemente noto come streptococco, tra i bambini. Questo batterio può causare malattie come faringite, scarlattina e faringite streptococcica.

Lo studio

Lo studio, basatosi su dati raccolti tra il 2018 ed il 2023, si è concentrato in special modo sull'incidenza dell'infezione da Streptococcus pyogenes (GAS), attraverso l'osservatorio del Pronto Soccorso pediatrico, diretto dal dottor Antonio Chiaretti. Come riporta Sky Tg24, in totale sono stati analizzati oltre 1.800 campioni da tamponi faringo-tonsillari di bambini arrivati nella struttura con sintomi influenzali.

"Tra il 2020 ed il 2022 abbiamo osservato una significativa riduzione di infezioni da streptococco, sia in termini di quantità dei campioni pervenuti (per un ridotto accesso), sia una significativa riduzione percentuale dei positivi”, ha commentato Maurizio Sanguinetti, professore ordinario di Microbiologia presso la Cattolica, direttore del Dipartimento Scienze di Laboratorio e infettivologiche, coordinatore della ricerca proprio studio insieme a Chiaretti.

“Le misure di protezione non farmacologiche, come la mascherina in quegli anni hanno ridotto il contatto con il microrganismo e l'infezione". Con il batterio che ha quindi potuto colpire con maggior intensità, specie tra i più piccoli. "Il sospetto è che i bambini essendo stati protetti in modo importante durante il Covid, non abbiano sviluppato la normale immunità parzialmente protettiva nei confronti dell'infezione", ha proseguito Sanguinetti.

"Il contatto coi microrganismi è fondamentale per 'allenare' il sistema immunitario a rispondere alle infezioni. L'ipotesi è dunque che il ridotto contatto con questo microrganismo, abbia determinato nei bambini più piccoli un 'debito immunologico' impedendo loro di sviluppare una protezione, anche parziale e questo ha comportato un aumento dei casi”, ha spiegato ancora l’esperto. Pertanto, in presenza di sintomi sospetti è consigliabile consultare tempestivamente il pediatra.

Andrea Lo Vecchio, presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica, ha spiegato che "i sintomi dell’infezione da streptococco solitamente si manifestano entro una settimana dal contagio. I primi segni sono: faringite, malessere generale, febbre superiore a 38°C con ingrossamento dei linfonodi del collo, talvolta mal di testa e dolore addominale ed esantema nel caso di scarlattina”. La sintomatologia tipica della scarlattina invece "comprende la comparsa di macchioline rosse sul corpo (esantema), disturbo causato proprio dal rilascio di una tossina prodotta dal batterio. La malattia colpisce soprattutto i bimbi tra i 2-8 anni, la trasmissione della scarlattina avviene tramite l’entrata in contatto con muco e saliva e il batterio ha un’incubazione compresa tra i 2-5 giorni", ha concluso. 

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