Cronache
Terrorismo, Stucchi (Copasir): più soldi alle forze dell'ordine
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"Il Giubileo dura un anno, sono 365 giorni in cui bisogna tenere elevato il livello di attenzione. Io non mi iscrivo al gruppo di coloro che dicono che assolutamente non accadrà nulla di grave, ma nemmeno a quello di coloro che dicono che certamente accadrà qualcosa di drammatico. Mi iscrivo più realisticamente al gruppo di coloro che lavorano, controllano e fanno di tutto affinché si possa evitare, per quanto possibile, che qualche terrorista possa pianificare o, peggio ancora, mettere in atto degli attentati". Nel giorno dell'inizio ufficiale del Giubileo voluto da Papa Francesco, Giacomo Stucchi, presidente del Copasir (Comitato parlamentare di controllo dei Servizi Segreti), intervistato da Affaritaliani.it, fa il punto della situazione sulla minaccia terroristica per il nostro Paese.
"Non c'è nessun allarme particolare e puntuale individuato in modo specifico per quanto riguarda la volontà reale di commettere un attentato", precisa Stucchi. "Logicamente, però, si tengono sotto controllo stringente tutta una serie di soggetti che risultano pericolosi in quanto condividono le idee degli estremisti islamici e la loro guerra al mondo e ai valori occidentali". Quanti sono? "Un numero non ridottissimo ma nemmeno elevatissimo, comunque preoccupante. La maggior parte sono ben noti e per questo, soprattutto quelli più pericolosi, sono controllati costantemente". Qual è la percentuale dei più pericolosi? "Non si può definire, diciamo che alcuni di questi sono soggetti da trattare con una particolare attenzione e un controllo molto approfondito". Si tratta di cittadini italiani o stranieri? "Per la maggior parte sono cittadini stranieri. C'è da dire che il lavoro a monte dell'intelligence e a valle di forze dell'ordine e procure nelle settimane scorse, lavoro che credo non ancora ultimato, ha in parte migliorato la situazione allontanando dal territorio nazionale alcuni di questi soggetti e, nei casi più gravi, arrestandoli".
Ma quindi qualcuno con il passaporto italiano c'è... "Chiunque, anche se in possesso di passaporto italiano, che condivide le tesi dei terroristi deve finire all'attenzione della magistatura perché il fiancheggiamento e il sostegno al terrorismo internazionale sono un reato, a prescindere che si tratti di un cittadino italiano o meno".
Pensa che il ministero dell'Interno stia facendo il massimo o potrebbe fare di più per contrastare la minaccia del terrorismo? "Il problema è un altro. L'intelligence lavora tantissimo e al massimo delle sue potenzialità, le forze dell'ordine lavorano anche loro al massimo delle loro possibilità, però se il ministro dell'Interno a valle non ci mette soldi per permettere alle forze dell'ordine di aumentare gli organici e di migliorare le attrezzature e la presidenza del Consiglio a monte non mette più soldi all'intelligence, anche in questo caso per risorse umane e mezzi-strumenti, rischiamo di combattere una battaglia con un braccio legato dietro la schiena. E in questo momento non ce lo possiamo permettere". Quanti soldi in più servirebbero? "Io mi occupo del comportao intelligence e penso che almeno 100 milioni di euro siano necessari, ovviamente nei prossimi anni e non tutti subito". E a livello generale? "Se vogliamo riportare gli organici, anche ad esempio solo quello dei carabinieri, a quella che era la realtà di qualche anno fa dobbiamo portarli da 102-103mila che sono oggi a quota 130mila. Quindi, immaginiamo che solo per questa forza dell'ordine particolare, i carabinieri, ma lo stesso discorso vale anche per la polizia e la Guardia di Finanza, un 25% in più di organici significa aumentare almeno del 25% i capitoli che oggi sono dedicati al comparto della sicurezza".