Cronache

Stupro Viterbo, il padre di Licci al figlio: "Riccà butta il telefono"

Stupro Viterbo, I filmati e le foto dei “reiterati abusi sessuali” come li definisce il gip di Viterbo, sarebbero stati condivisi con gli amici

Stupro Viterbo, le chat del giorno dopo: “Cancellate i video di quella sera”

“Regà, cancellate le chat”, “Riccà leva tutti i video e tutte le foto di quella di ieri sera. Ci so le guardie al pub”. Sarebbero questi i messaggi scambiati fra i ragazzi coinvolti, secondo le indagini della polizia, nello stupro della 36enne a Viterbo lo scorso 12 aprile all’”Old Manners”. Ma non è tutto: sul cellulare del 21enne Riccardo Licci, la polizia ha trovato anche i messaggi del padre in cui c’era scritto: “Riccardo butta il cellulare subito”. I filmati e le foto di quelli che il gip di Viterbo ritiene siano stati “reiterati abusi sessuali, in modo beffardo e sprezzante”, secondo le ricostruzioni sarebbero finiti, oltre che sul cellulare del padre di Licci, anche su due chat di whatsapp: “Gruppo Bazzi” e “Gruppo Blocco studentesco”.

Per i legali dei ragazzi è stato invece un rapporto sessuale consensuale” ma le immagini sono state descritte dagli investigatori come “scabrose”. Nel contenuto vengono alla luce i ripetuti insulti mentre la ragazza era nuda e in condizioni di vulnerabilità, come sostiene il Gip di Viterbo, complice l’alcol e il pugno all’occhio sinistro che l’hanno ridotta in stato di semicoscienza. “Dai, non fare così, divertiamoci un po’”, le dice Francesco Chiricozzi, il consigliere comunale neofascista di Vallerano prima di essere percossa. La 36enne ha dichiarato di non aver mai avuto a che fare con loro prima di quella sera. Le sembravano più grandi e delle persone per bene.