Cronache
Supercarcerati in fuga. "Hanno scavato tunnel"
"Stiamo rovesciando anche le pietre", ha assicurato il governatore, Andrew Cuomo. "Ma se hanno avuto aiuto, considerato il tempo trascorso dalla fuga, potrebbero essere ovunque". Prosegue senza sosta la caccia all'uomo in Usa dei due pericolosi detenuti scappati sabato mattina da un carcere di massima sicurezza, nello stato di New York. Le circostanze della fuga hanno dell'incredibile e adesso le autorita' sospettano che i due abbiano avuto complicita' interne.
David Sweat, 36 anni, condannato all'ergastolo per la morte di un vice-sceriffo, e Richard Matt, 49 anni, da 25 anni in carcere per aver picchiato a morte e smembrato un uomo dopo averlo rapito, si sono dileguati nella notte tra venerdi' e sabato dal super-carcere di Dannemora, nel nord dello Stato, vicino al confine canadese.
Rinchiusi in celle adiacenti, sono prima riusciti a perforare le pareti d'acciaio delle loro celle, poi percorsa una passerella al sesto piano, sono scesi fino ai seminterrato. Li' con tanto di trapano, sono riusciti a perforare un'altra parete e poi attraverso, un labirinto di tunnel, sono usciti attraverso un tombino in una strada vicina. E hanno anche lasciato un post-it con su scritto "Buona Giornata" e il disegno di un sorrisetto.
Le guardie, che fanno le ispezioni ogni due ore, hanno scoperto la fuga sabato mattina alle 05:30: i due avevano fatto credere ai carcerieri di essere distesi nei letti, camuffando la loro sagoma con un'imbottitura sotto le coperte.
"Se fosse la sceneggiatura di un film, sarebbe esagerata", ha abbozzato una battuta Cuomo. "Francamente eì' davvero incredibile quello che sono riusciti a fare". I video delle telecamere di sicurezza sono stati esaminati senza successo e sono stati promessi 100mila dollari per chi offra informazioni utili alla cattura. Non era mai fuggito nessuno da quel carcere di massima sicurezza, circondato da mura alte 10 metri e costruito nel 1865. Le circostanze della fuga fanno pensare a complicita' interne.
"Penso che siano stati aiutati, non credo che potessero avere l'attrezzatura che hanno utilizzato senza un aiuto". Nel carcere entrano tre tipi di dipendenti: le guardie carcerarie, gli impiegati civili e i subappaltatori e per ora gli inquirenti stanno mettendo sotto torchio questi ultimi. I media locali ipotizzano che un'impiegata della prigione, forse sedotta da Matt, sia stata interrogata dalla polizia. Secondo il New York Times, Mass era gia' riuscito a evadere da un'altra prigione dello Stato di New York, nel 1986; ed era stato riacciuffato dopo quattro giorni. Una fonte che lavoro' all'inchiesta sul suo omicidio lo ha definito come la persona "piu' malvagia e diabolica in cui mi sono imbattuto in 38 anni nella polizia".
"Uno dei due, (Matt) conosce il Messico, e potrebbe aver imboccato la rotta verso il sud", ha continuato Cuomo. Anche se distanti migliaia di chilometri, le autorita' degli Stati meridionali sono stati allertati, e anche la polizia messicana e quella canadese. E mentre la polizia dello Stato di New York, incaricata delle ricerche, ispezione le strade, oltre 250 persone (polizia, personale penitenziario, cani addestrati e 'ranger') sono mobilitati.