Cronache
Tentato golpe contro il Califfo. Giustiziati dirigenti Isis
Almeno 13 dirigenti di spicco dell'Isis sono stati giustiziati recentemente dopo il fallito tentativo di rovesciare il loro stesso leader Abu Bakr al-Baghdadi: e' quanto si sostiene in un articolo pubblicato dal sito iracheno on-line 'Tomorrow Press News'. All'origine del fallito golpe contro il Califfo ci sarebbero stati i profondi contrasti tra quest'ultimo e un gruppo di luogotenenti sulla strategia militare ed espansionistica adottata dall'Isis in Siria, Libia e Afghanistan, e della decisione di commissionare attentati anche in Arabia Saudita.
Secondo fonti riservate vicine alle autorita' di Mosul, una delle principali citta' dell'Iraq controllate dai jihadisti, i cospiratori avevano progettato nei dettagli come eliminare Baghdadi durante una delle sue rarissime uscite per le strade di al-Raqqah, capoluogo dell'omonima provincia nel nord dell'Iraq nonche' capitale di fatto dell'auto-proclamato califfato: l'auto con a bordo il numero uno dello Stato Islamico sarebbe dovuta essere fatta saltare in aria in un giorno imprecisato compreso fra il 10 e il 13 giugno, ma per una serie di circostanze non ancora del tutto chiare il piano fu scoperto e sventato proprio poco prima di essere portato a compimento.
Baghdadi sarebbe andato su tutte le furie e avrebbe ordinato personalmente l'esecuzione sommaria di tutte le persone coinvolte nella congiura, le cui teste mozzate sarebbero rimaste appese in mostra nel centro di al-Raqqah fino al 18 giugno, primo giorno del Ramadan.
Il tentato omicidio del califfo nero e la sanguinosa repressione che vi ha fatto seguito, oltre a sancire uno dei livelli di maggiore debolezza strutturale raggiunti dall'Isis e la peggiore epurazione all'interno dell'organizzazione ultra-islamista, ne smaschera le frizioni intestine. Emerge altresi' la pretesa di Baghdadi di gestire ormai in totale autonomia la strategia del gruppo, retto invece fino ad appena qualche mese fa da una sorta di consesso tra gerarchi vagamente paritario e ispirato a regole 'democratiche': un drastico cambio di linea confermato anche dalla crescente determinazione del capo supremo di eliminare dai vertici del califfato gli esponenti di altre nazionalita', circondandosi solamente di fedelissimi di origini irachene come lui, nato a Falluja nel luglio 1971.