Theia, un progetto rivoluzionario per ridare la vista ai ciechi
In Spagna si studia un impianto di grafene per la retina
Oltre 250 milioni di persone con importanti problemi di vista, 36 milioni di queste totalmente cieche ( secondo i dati 2017 dell’OMS), potrebbero cominciare a sperare di poter migliorare la loro condizione di salute grazie ad un progetto rivoluzionario denominato Theia.
Perché Theia?
Nella mitologia greca Theia era infatti la dea della luce.
Il progetto, estremamente complesso, guidato in primis dall’Istituto di Scienza e Tecnologia di Barcellona ( Bist ) ha, come primario obiettivo, di ridare la vista a ben 230 milioni di persone.
Theia, dea della luce. Impegnati i migliori Centri di Ricerca della Catalogna
Theia è un progetto di ricerca nel quale sono impegnati i migliori Centri di Ricerca della Catalonia: dall’Istituto di Bioingegneria, all’Istituto di Scienze Fotoniche, dal Centro di Regolazione del Genoma, all’Istituto di Ricerche Chimiche a quello di Nanoscienze e Nanotecnologie, per finire con l’Istituto di Fisica e quello per la Ricerca in Biomedicina.
I migliori cervelli internazionali sono uniti in uno sforzo multidisciplinare con un obiettivo di grande valore.
Anche perché, quando si parla di cecità, alcuni dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità fanno riflettere. Confermano che l’80% dei casi di cecità poteva essere evitato e nonostante ciò, è prevista nel 2050, una crescita forte di casi, quasi 120 milioni previsti.
In estrema sintesi cosa si sta studiando?
I centri di ricerca stanno sviluppando, ognuno per quanto riguarda la propria competenza, un impianto di grafene che verrà messo a contatto con la retina.
Questo impianto avrà l’obiettivo di stimolare, attraverso elettrodi, i neuroni che sono responsabili di mandare gli impulsi al cervello.
Theia, dea della luce. Non prima di 10 anni.
Attualmente i ricercatori stanno collaudando protesi in vetro per essere sicuri del corretto funzionamento. A breve però si comincerà a provare su maialini nani, dato che l’occhio di questo animale è molto simile a quello umano, dal punto di vista fisiologico.
Certo che, pur essendo i risultati molto incoraggianti, non si può immaginare che Theia sia distribuito commercialmente prima di 10/15 anni.
Il potenziale però è altissimo visto che, soprattutto in Europa, il grave problema della perdita della vista si presenta in crescita continua. Una crescita dipendente, soprattutto, dall’aumento dell’aspettativa di vita.
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