Cronache

Thomas Cook, l'apocalisse del turismo tra rimpatri e rischi di restare a terra

Nel primo giorno del crac di Thomas Cook, la più antica agenzia di viaggi britannica, sono stati rimpatriati 14.700 turisti

Thomas Cook: 14.700 turisti rimpatriati nel primo giorno del crac

Nel primo giorno del crac di Thomas Cook, la più antica agenzia di viaggi britannica, sono stati rimpatriati 14.700 turisti che erano rimasti bloccati nei luoghi di vacanza. Lo ha reso noto l'Autorità per l'aviazione civile (Caa) citata da Sky News. Si tratta del 90% di quelli che dovevano rientrare. Nelle prossime due settimane è previsto il rimpatrio di 150 mila turisti per un esborso totale di oltre 113 milioni di euro. Sono stati noleggiati gli aerei per operare circa mille voli da 53 aeroporti in 18 Paesi.

Thomas Cook: l'apocalisse del turismo Paese per Paese

Il fallimento del tour operator britannico Thomas Cook ha innescato una massiccia operazione di rimpatrio per i 150.000 viaggiatori del Regno Unito. Piu' incerto il destino degli altri 450.000 turisti provenienti dagli altri Paesi e clienti delle sue filiali. Mentre l'Italia sta verificando eventuali connazionali 'lasciati a terra' da Thomas Cook, ecco di seguito quanti sono e da dove arrivano i viaggiatori coinvolti nelle operazioni di rimpatrio.

REGNO UNITO, 150.000 IN ATTESA DI RIENTRARE A CASA

Il governo britannico ha lanciato la piu' grande operazione di rimpatrio d'emergenza in tempo di pace, che prevede il noleggio di 40 aerei per trasportare 150.000 viaggiatori in giro per il mondo che avrebbero dovuto imbarcarsi complessivamente su un migliaio di voli.

FRANCIA, 9.842 VIAGGIATORI RIMASTI A TERRA

Parigi ha istituito un numero di emergenza (01.45.05.40.81) per i 9.842 turisti francesi attualmente in vacanza e Thomas Cook consiglia ai clienti che sarebbero dovuti partire oggi di non farlo cosi' da "evitare ulteriori difficolta'".

GERMANIA, 140.000 IN ATTESA. IL SECONDO CONTINGENTE DOPO GB

Sono 140.000 i viaggiatori tedeschi in attesa di essere rimpatriati: e' il 'contingente' piu' numeroso dopo quello britannico. Il governo di Berlino non ha alcun meccanismo specifico poiche' la legge nazionale impone un'assicurazione ai tour operator per indennizzare e rimpatriare i clienti in caso di fallimento. Per Thomas Cook e' la svizzera Zurich Insurance. Inoltre, Berlino sta "esaminando" le richieste di prestito d'emergenza dalla compagnia aerea Condor, controllata tedesca di Thomas Cook con sede a Francoforte. Nel frattempo, Condor continua a garantire i suoi voli e a rimpatriare i clienti di Thomas Cook, ma non ne accetta piu' sui suoi voli di andata.

EUROPA DEL NORD, 35.000 INTERESSATI

Dei circa 35.000 viaggiatori interessati provenienti dai Paesi nordici, 16.956 sono svedesi, 8.819 sono danesi e 9.000 sono norvegesi. Quasi 6.000 sono i turisti provenienti dai Paesi nordici che hanno visto cancellati i loro voli oggi dalla controllata di Thomas Cook, Nordic: Ving (Svezia e Norvegia), Globetrotter (Svezia) e Spies Tjareborg (entrambi danesi).In Danimarca altri tour operator (Tui e Bravo Tours) sono intervenuti per aiutare i viaggiatori rimasti a terra, senza specificare pero' il numero di quelli accolti sui loro voli.

BELGIO E PAESI BASSI, 20.000 DA RIMPATRIARE

Sono circa 10.000 i viaggiatori partiti con Thomas Cook che arrivano dai Paesi Bassi e si trovano per lo piu' in Europa, e altrettanti sparsi per il mondo arrivano dal Belgio. Fino a nuovo avviso, i clienti belgi e olandesi non saranno rimpatriati immediatamente. "Possono terminare le loro vacanze", ha detto un portavoce di Thomas Cook citato dall'agenzia di stampa olandese Anp. "C'e' un accordo in tal senso e possono proseguire la loro vacanza" ha detto. Nei Paesi Bassi c'e' una fondazione che supporta i turisti in caso di emergenze come il fallimento della loro agenzia di viaggio.

AUSTRIA, 5.000 COINVOLTI

I cittadini austriaci 'lasciati a terra' da Thomas Cook sono circa 5.000, secondo i dati forniti dall'associazione dei tour operator austriaci. Il governo austriaco non prevede misure eccezionali e ricorda che questi viaggiatori sono coperti da assicurazione per un eventuale rimpatrio.

GRECIA E IL RIMPATRIO DEI TURISTI STRANIERI

Il governo greco si sta muovendo per venire in aiuto dei 50.000 vacanzieri di Thomas Cook attualmente ad Atene e sulle isole greche, compresa Creta (con 22.000 viaggiatori). Il rimpatrio dei turisti stranieri e' iniziato, ha detto il ministro del Turismo, Haris Theocharis. Un centro operativo e' stato istituito presso il ministero per gestire tutte le questioni di rimpatrio e i primi 15 aerei sono arrivati sulle coste di Zante, Corfu' e Kos.

FATTURE NON PAGATE IN TUNISIA

Sono circa 4.500 i turisti che si sono visti reclamare il pagamento di fatture no saldate dal tour operator fallito nel fine settimana, con conseguenti tensioni soprattutto negli hotel di Hammamet. Un'unita' di crisi e' stata attivata domenica per affrontare le preoccupazioni di viaggiatori e albergatori.

ASSISTENZA ALLE IMPRESE LOCALI IN TURCHIA, 21.000 IN VACANZA

Il ministero del Turismo della Turchia ha detto che avrebbe istituito "al piu' presto" un programma di credito per aiutare le imprese locali danneggiate dal fallimento di Thomas Cook. Sono 21.000 i viaggiatori attualmente in vacanza in Turchia partiti col tour operator.

UNO TSUNAMI SUL TURISMO BULGARO

Thomas Cook e' uno dei principali tour operator con cui la Bulgaria sta lavorando. "Il fallimento avra' un effetto tsunami sul turismo bulgaro", ha detto alla radio pubblica il Direttore dell'Istituto bulgaro di analisi sul turismo, Rumen Draganov. Thomas Cook organizza vacanze in Bulgaria per circa 300.000 turisti inglesi e tedeschi all'anno. L'azienda dispone di una cinquantina di alberghi sulla costa del Mar Nero. Attualmente ci sono circa 2.500 turisti britannici partiti con Thomas Cook.

CIPRO, 15.000 IN ATTESA

Sono 15.000 i vacanzieri a Cipro, di cui 7.500 sono britannici. Il gruppo Thomas Cook 'pesa' il 4,1% sul traffico annuale degli aeroporti ciprioti.