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Cronache
Tonelli: "Richiedenti asilo, il governo fa fuori la Polizia dalle commissioni"

L’atto di proposta governativa n° 464, in discussione in questi giorni in Parlamento, si propone di correggere il decreto legislativo 142/2015, in materia di commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale, e di minori non accompagnati.

Secondo Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), queste disposizioni anziché migliorare il suddetto decreto, lo svuotano di professionalità a discapito degli stessi richiedenti asilo. Questo perché, la modifica introdotta, che prevede l’assunzione mediante bando di 250 funzionari amministrativi (in possesso di laurea triennale), andrebbe ad estromettere dalle commissioni sia i funzionari di Pubblica Sicurezza, che gli Enti Locali. In sostanza, si andrebbero a sostituire le competenze pratiche di poliziotti e sindaci, con quelle di un neolaureato.

«E’ assolutamente irresponsabile dover estromettere coloro che gestiscono materialmente il problema, che lo conoscono, e che lo “subiscono”, perché è il poliziotto che si dedica alle pratiche – commenta Tonelli – La Polizia è un immediato collegamento non solo ai fini del controllo, ma soprattutto ai fini di un contatto diretto con l’ufficio che ha istruito la pratica».

Secondo Tonelli bisogna valutare correzioni e sanare situazioni in questo disegno di legge, proprio per l’interesse degli stessi richiedenti asilo. Come la Polizia, anche i sindaci hanno un’esperienza pratica, sia dal punto di vista del controllo che della funzione del sistema.

«A mio parere si mira a burocratizzare, condizionando e fidelizzando queste commissioni, non per amore di legge, ma sotto un profilo di indirizzo ideologico e politico – continua ancora Tonelli – se la necessità era quella di avere più unità, perché non hanno spalmato queste 250 assunzioni nelle amministrazioni che già forniscono personale? – e conclude – fare in questa maniera è un malcelato tentativo di voler ideologizzare anche la gestione dei migranti, a discapito di quello che è il primato della legge».

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gianni tonelli
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