Cronache
Trattativa Stato-mafia, non è finita. Chiesto appello-bis per vertici del Ros
La Procura Generale della Cassazione ha chiesto, invece, la conferma dell'assoluzione di Marcello Dell'Utri
La sentenza d'assoluzione è stata impugnata dalla Procura generale di Palermo, che ne ha chiesto l’annullamento: per la procuratrice generale Lia Sava e i sostituti Giuseppe Fici e Sergio Barbiera “la Corte di Assise di appello ha contraddittoriamente ed illogicamente assolto Subranni, Mori e De Donno”. Per quanto riguarda Dell’Utri, invece, “non è dato comprendere perché si sia tenuto per sé il messaggio ricattatorio dei vertici mafiosi non riportandolo al destinatario finale, che era colui per il quale si era interessato per la tessitura di un accordo elettorale”. I sostituti pg della Cassazione hanno quindi chiesto un nuovo processo di appello per Mori, De Donno e Subranni, precisamente “l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente alla minaccia nei confronti dei governi Amato e Ciampi con effetto estensivo anche al non ricorrente Antonio Subranni”. Secondo il procuratore generale, una parte delle prove a supporto della sentenza è “desunta indiziariamente” e le accuse non sono dimostrate “oltre ogni ragionevole dubbio“.
E ancora, ha aggiunto, “a questa esigenza di certezza processuale, la sentenza fornisce una risposta non conforme al diritto e difettosa sul piano motivazionale”. Nelle conclusioni si legge ancora “la sentenza di Appello descrive la trattativa negli anni ma non fa una precisa ricostruzione della minaccia e di come sia stata rivolta al governo, e lo fa solo in modo congetturale. A questa esigenza di certezza processuale la sentenza fornisce una risposta non conforme al diritto e difettosa sul piano motivazionale”.