Cronache

Usa e 'Nature' esaltano la cura De Donno. Ma in Italia gli facciamo la guerra

di Antonio Amorosi

Coronavirus. La sieroterapia made in Italy cura il Covid. ‘Nature’ ci esalta. Campagne in Usa, Messico, Brasile.Politici italiani assenti e lo Stato manda i Nas

Usa e 'Nature' esaltano la cura De Donno. Ma in Italia gli facciamo la guerra

In Italia affossiamo le nostre risorse. Mentre all’estero ce le chiedono per salvarsi!

O c’è del “tafazzismo” o c’è qualcosa dietro. Per forza poi si apre il campo ai complottisti!

Possibile che siamo così ciechi, stupidi e masochisti? Giù le mani da De Donno e dalla sua equipe che sta salvando dal Covid molti ammalati.

“Non abbiamo un decesso da un mese. La terapia funziona ma nessuno lo sa”, raccontava 10 giorni fa ad Affaritaliani Giuseppe De Donno, direttore di Pneumologia e Terapia intensiva respiratoria del Carlo Poma di Mantova. Mantova, nel pieno della Lombardia falcidiata di morti, insieme al San Matteo di Pavia, usa la sieroterapia, le trasfusioni di plasma dei guariti nei pazienti, per salvarci dal virus. (leggi l’articolo che lo racconta, ndr). Oggi abbiamo richiamato De Donno, dopo aver saputo di una visita dei Nas (Nuclei Antisofisticazione e Sanità dei Carabinieri).

 

Abbiamo saputo di un controllo. Ma come è possibile? Voi salvate la gente e questo è il riconoscimento?

“Sono venuti due o tre giorni fa, sulla base di non so quale segnalazione. Hanno chiesto dei chiarimenti di protocollo. Abbiamo detto che abbiamo attuato il protocollo. Non credo ci siano sviluppi”.

 

Ma le risulta un procedimento in corso, un mandato della Procura? 

“Non credo. Non lo so. Spero di no, anche per loro. Hanno chiesto un minimo di relazione, da che ne so io e non ho più saputo nulla. Ma credo sia una cosa lieve e devo dire la verità mi interessa poco. La gioia più grande per me è che posso salvare le persone e ci stiamo riuscendo”.

 

Le risulta che qualcuno abbia presentato un esposto?

“Non lo sappiamo. Adesso quando si formalizzerà la cosa lo sapremo. Ma sono molto tranquillo. Non mi hanno scalfito le poche ore di sonno, in continuazione, e anche questo non lo farà”.

 

Non sono un medico ma si studia nei libri di storia la sieroterapia, l’ha creata Emil Adolf von Behring che per questo ha vinto il premio Nobel, esiste da 100 anni. Con la sieroterapia sconfisse la difterite e il tetano. Mi sembra surreale che vi arrivi un controllo mentre salvate vite umane e gli altri sono falcidiati di morti! O no!?

“Siamo in Italia. Torniamo sempre lì, a un Paese che ha anche queste caratteristiche. E’ il nostro Paese, lo sapevo da quando ho iniziato questo tipo di esperienza”.

 

Ha letto anche che il dottor Pierluigi Viale del Sant’Orsola di Bologna dice che la vostra terapia è ancora legata a pochi casi, occorre verificarne l'efficacia, i dati sono scarsi ed è azzardata?

“Viale si assumerà le sue responsabilità per le quali ha detto queste cose qua, condizionando la Giunta emiliana. Oggi su ‘Nature’, che non è un giornaletto locale, c’è scritto che... the first choice... la prima scelta per il trattamento della Sars-Cov-2 è il plasma iperimmune. Come viene chiamato il nostro plasma. L’han messo in prima pagina su ‘Nature’, non certo sul bollettino dell’Università di Bologna. L’ho detto a lei giorni fa. Tra Mantova e Pavia abbiamo trattato col plasma quasi 80 pazienti. Nessuno è deceduto, la mortalità del nostro protocollo finora è zero”.

 

Ma lei è stato invitato in tv per raccontare a tutti gli italiani quanto sta accadendo e soprattutto della vostra terapia? Che ricordiamolo arriva da ospedali pubblici italiani...

“C’è voluto tempo (ride). Poco fa però ho ricevuto l’invito per il programma di Bruno Vespa. Ma  aspetto Fazio, lo aspetto volentieri (ride), vediamo quanto ci impiega perché sarà costretto, sa, a parlare di questa terapia...”

 

Ha sentito le affermazioni del professor Roberto Burioni, lo vediamo spesso da Fabio Fazio. Dice che questa terapia non si può immaginarla come una terapia estesa a tutti, che è sì una terapia interessante ma bisognerà passare da un siero artificiale, da realizzare in laboratorio per avere grandi quantità, e le avremo fra un anno forse, e quindi se ho capito bene bisogna passare dalle case farmaceutiche perché altrimenti…

“E’ un burlone. Lo fa per farci sorridere. Lo sa anche lui che quello che dice non è completamente vero. Sa benissimo che il plasma non costa niente. Non è uno sprovveduto Burioni, sa”.

 

Ma mi chiedo, visto che la terapia sta funzionando, si faranno le sperimentazioni del caso ma, intanto perché la direzione generale del ministero della sanità e il ministro Speranza non costruiscono una campagna per invitare tutti gli italiani che sono usciti dal virus a donare il plasma in ogni ospedale, in modo da averne tanto per curare chi è colpito dal virus o lo sarà in futuro? Si stanno facendo campagne su ogni cosa….

“Lo stanno facendo gli Stati Uniti d’America, non è importante che lo faccia il nostro Paese”.

 

Ah no!? Noi quindi dobbiamo morire?

“Certo, è importante che lo facciano gli Usa, il Messico che ieri ci ha chiamato attraverso il suo consolato e il nostro. E’ giusto che lo facciano altri Paesi come la Colombia, come il Brasile. Il nostro Paese è superiore a queste cose”.

 

Fine dell’intervista. 

Dopo risultati del genere qualsiasi altro Paese, oltre ad applaudire questi professionisti, si sarebbe messo a studiare, a cercare di pianificare strategie, sostenere questa linea di ricerca per salvare le persone come fanno loro, viste le migliaia di morti avute. Invece noi no. Continuiamo a dirci che andrà tutto bene. In più gli mandiamo i Nas. 

Perfetto! A posto! Il quadro è abbastanza chiaro o servono altri spunti di riflessione?