Cronache
Vannini, Selvaggia Lucarelli controcorrente. "Nel dubbio condannati tutti"
Lo stupore dell'avvocato dei Ciontoli: "Per l'omicidio colposo la pena è massimo di 5 anni. A moglie e figli ne hanno dati 9"
Vannini, Selvaggia Lucarelli controcorrente. "Nel dubbio condannati tutti"
Quattordici anni per il padre Antonio, 9 anni e 4 mesi per la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico. Questa la sentenza della Cassazione sul caso dell'omicidio di Marco Vannini. In carcere finisce tutta la famiglia Ciontoli. Si chiude, dunque, - scrive Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano - uno degli eventi di cronaca più controversi e forse emblematici del momento. Un processo che ha seguito con un’aderenza a dir poco inquietante la parabola mediatica: più le tv si gettavano sulla carcassa, più confezionavano tesi suggestive in cui i colpevoli cambiavano di giorno in giorno e testimoni improbabili spuntavano come funghi, più le sentenze diventavano severe e contraddittorie.
L’avvocato Andrea Miroli che ha difeso i Ciontoli . "Il problema è che le pene a cui si può arrivare per un evento colposo - spiega al Fatto - sono quelle che conosciamo, massimo 5 anni, e dunque a torto o a ragione ritenute troppo lievi. I giudici avrebbero potuto condannare Federico, Maria e Martina a una pena equa, tenendo conto che tutti sapevano che il colpo era al braccio, non al cuore, e che nessuno avrebbe potuto prevedere una prognosi infausta. La colpa andava attribuita come espressione della violazione della regola cautelare per cui bisogna sempre chiamare i soccorsi quando una persona è attinta da un colpo d’arma da fuoco. Non c’era dolo, ma colpa. E invece ai tre hanno dato il concorso pieno, neppure anomalo, in omicidio volontario".
Nel dubbio, si è optato per la ricostruzione più sfavorevole agli imputati e, dunque, per la pena più severa. Una pena che, tenendosi lontani dai forconi del popolo, dalle insinuazioni orientanti di certa tv e rimanendo vicini invece al concetto più complesso di diritto penale liberale, è quanto meno sproporzionata, almeno per quel che riguarda la moglie e i figli di Antonio Ciontoli.