Cronache

Vaticano, svelato il patrimonio: palazzi, immobili, versamenti del Duce e...

Gran parte di questo patrimonio proviene dal miliardo e 750 milioni di lire che, nel 1929, Mussolini versò alla Santa Sede con la Conciliazione

 La Santa Sede ha pubblicato il Bilancio consolidato 2020 le cui cifre finanziarie sono state fortemente influenzate dalla pandemia di Covid-19; e per la prima volta e' stato reso pubblico il Bilancio dell'Apsa, l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Tutto questo alla vigilia dello storico processo che si aprira' martedi' in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, tra cui la compravendita del palazzo di Londra (tra i 10 imputati figura il cardinale Angelo Becciu).

Vaticano, il bilancio consolidato del 2020

Il Bilancio consolidato 2020 della Santa Sede e' "tutto sommato, meglio di quanto ci aspettassimo" anche se "il deficit dell'anno scorso era di 11,1 milioni di euro e quello di quest'anno e' di 66,3 milioni di euro", ha affermato in una intervista ai media vaticani il Prefetto della Segreteria per l'Economia, padre Juan Antonio Guerrero Alves. "Non posso dire che sia stato un buon anno. Ma date le circostanze, posso dire che per il 2020, prima della pandemia, avevamo previsto a budget un deficit di 53 milioni di euro. Quando e' apparso il Covid, le previsioni di deficit che abbiamo fatto nel migliore scenario sarebbero state di 68 milioni di euro e nel peggiore di 146 milioni di euro".

Vaticano, svelato il patrimonio immobiliare

Vengono quindi riportati numeri e dati o fornite informazioni utili anche a smentire narrative superficiali sulla consistenza e il valore d'uso del patrimonio della Santa Sede. "Gran parte di questo patrimonio proviene dal miliardo e 750 milioni di lire che, nel 1929, Mussolini versò alla Santa Sede con la Conciliazione, in risarcimento per i beni indemaniati con l’Unità", spiega il Corriere della Sera. "Un po’ meno di un quarto della somma fu usato da Pio XI per le strutture del nuovo Stato vaticano, poi per costruire gli edifici della Santa Sede (come il grande palazzo di San CalistoaTrastevere), infine per realizzare, specie vicino al Vaticano, abitazioni per i dipendenti. Il resto fu impiegato in una serie d’investimenti con il principio della diversificazione, onde evitare rischi".

Si spiega, ad esempio, che grazie agli affitti a prezzo di mercato riscossi sugli immobili di prestigio posseduti a Parigi e Londra (753 quelli gestiti dall'Apsa in Francia, 27 in Inghilterra), e stato possibile concedere in comodato d'uso gratuito all'Elemosineria Apostolica una struttura come Palazzo Migliori, a due passi dal Colonnato di San Pietro, per l'accoglienza dei clochard ospitati da Sant'Egidio. Oppure, si parla dell'acquisto di un immobile nei pressi dell'Arc de Triomphe a Parigi: il venditore, grazie alla mediazione della societa' vaticana Sopridex, ha destinato una parte del ricavato per la costruzione di una chiesa in una banlieue parigina.

Dunque un documento mirato a fare chiarezza, anche sui tre ambiti in cui opera l'Apsa, alla quale il Papa, con un Motu proprio del 28 dicembre 2020, ha trasferito fondi e immobili della Segreteria di Stato. Il primo ambito e' il settore immobiliare, con la gestione attuale di 4.051 unita immobiliari in Italia: il 92% nella Provincia di Roma (la maggior parte, il 64%, nelle zone adiacenti alla Citta' del Vaticano), il 2% tra Viterbo, Rieti e Frosinone, il 6% fuori dal Lazio. Circa 1.200 sono invece gli immobili gestiti all'estero tra Londra, Parigi, Ginevra e Losanna, e in Italia dalle societa partecipate. Si evidenzia un peggioramento del risultato operativo della gestione immobiliare: - 8,3 milioni. A determinarlo, vari fattori: l'effetto negativo di una riduzione dei ricavi da locazioni in Italia (- 2,2 milioni), l'aumento dei costi in Italia (+ 3,7 milioni) prevalentemente di natura manutentiva, un aumento della difficolta nel recupero crediti degli inquilini causa Covid. La seconda attivita' e' quella mobiliare: l'Apsa investe i fondi in titoli internazionali e a reddito fisso, fornisce consulenza, soluzioni finanziarie e accesso ai mercati dei capitali per i Dicasteri della Curia Romana e altri Enti della Santa Sede.

Terzo ambito e' quello identificato come "Altre attivita'": il Dicastero, cioe', oltre al contributo annuale alla Curia (nel 2020 sono stati 20,6 milioni di euro), contribuisce di fatto ulteriormente all'economia della Curia offrendo servizi - per la maggior parte gratuiti - erogati dagli uffici acquisti, analisi e negoziazione titoli, contabilita', riscossione e pagamenti, e dalla "Peregrinatio Ad Petri Sedem" che si occupa della biglietteria e dell'organizzazione logistica dei viaggi per l'intera Santa Sede. A marzo 2020, in piena pandemia, il Dicastero ha deciso poi di venire incontro alle attivita' commerciali cancellando una parte dei canoni di affitto, variabile tra il 30% e il 50% a seconda dell'attivita'. In realta' una tale politica di attenzione nei confronti dei piccoli esercizi commerciali non e' nuova per l'Apsa che, gia' alla prima ondata della pandemia, aveva concesso temporanee riduzioni di canone. Poi e' stato elaborato un progetto, "Sfitti a rendere", che prevede azioni concrete per diminuire progressivamente il numero degli immobili sfitti (688 unita' di cui ben 288 sono unita' pertinenziali). Esso comprende un piano di coinvolgimento delle agenzie immobiliari e la ristrutturazione di cento appartamenti, in piu' lotti. L'inizio dei lavori per il primo lotto e previsto a gennaio 2022, l'inizio della commercializzazione partira' gia' dalla primavera dello stesso anno; mentre la fine dei lavori complessiva e' ipotizzata per la primavera 2023.

Dal Bilancio Apsa risulta che essa "versa in forma diretta e indiretta imposte derivanti dalla gestione e possesso degli immobili sul territorio italiano". Per l'anno di imposta 2020 l'Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede ha versato 5,95 milioni per Imu e 2,88 milioni per Ires. Di questi, per la sola Apsa, 4,4 milioni per Imu e 2,01 milioni per Ires. Riguardo al processo che martedi' si aprira' in Vaticano, per padre Guerrero questo segnera' una "svolta che puo' portare a una maggiore credibilita' della Santa Sede in materia economica". "Questo processo ci parla di un passato, un passato recente, ma di un passato. Ci possono sempre essere errori, ma oggi non vedo come gli eventi del passato possano ripetersi", ha precisato rimarcando che il fatto che questo processo abbia luogo significa che alcuni controlli interni hanno funzionato perche' le accuse sono venute dall'interno del Vaticano. "Grazie a questo processo, indipendentemente dal suo esito, abbiamo imparato e stiamo imparando. Possiamo sempre fare errori, ma oggi vedo molto difficile che cio' che e' successo possa ripetersi".