Via alla gara da 32 milioni di euro per la bonifica del Mar Piccolo di Taranto
Avviata per la prima volta la procedura internazionale per un partenariato pubblico-privato per l'innovazione finalizzato al risanamento ambientale dell'area.
Si accorciano i tempi per il risanamento ambientale del Mar Piccolo di Taranto, uno dei siti maggiormente inquinati dell’area. E’ stata infatti avviata la procedura internazionale per l’instaurazione di un partenariato per l’innovazione finalizzato all’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, e alla realizzazione degli interventi di risanamento ambientale nelle aree prioritarie del Mar Piccolo di Taranto (seno I) mediante dimostrazione tecnologica. Il valore totale stimato dell’intervento è di 32 milioni 276mila euro. Gli interventi da realizzare nel seno I del Mar Piccolo hanno come obiettivo l’abbattimento del livello di contaminazione riscontrato nei sedimenti marini mediante l’applicazione, previa dimostrazione su scala pilota, di tecnologie innovative, le cui tipologie devono basarsi sull’asportazione selettiva dei sedimenti con relativo recupero, sul capping e ricostruzione dell’habitat naturale, sulla bioremediation in situ.
La durata del contratto, specifica la procedura d'appalto, è di 635 giorni e non è oggetto di rinnovo.
“Si tratta della prima gara in Italia di questo tipo nel settore delle bonifiche, l’adozione una procedura innovativa nell’ambito Codice degli appalti che ha lo scopo di coadiuvare il settore pubblico nella crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, anche a livello europeo, così come auspicato nella Comunicazione della Commissione Europa 2020/3.3.2010”, dichiara Vera Corbelli (nella foto), commissario straordinario per la bonifica di Taranto . “L’intenzione del legislatore è quella di coinvolgere la flessibilità e i vantaggi del partenariato pubblico privato, anche o soprattutto in termini economici, al fine di raggiungere l’innovazione e metterla utilmente a servizio del pubblico”.
La procedura si svolgerà secondo tre distinte fasi: la prequalifica, l’affidamento dimostrazione tecnologica ed infine l’ammissione alla negoziazione. La valutazione dell’offerta migliorativa relativa alla dimostrazione tecnologica avverrà con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e il relativo calcolo sarà effettuato con il metodo aggregativo compensatore, ai sensi delle linee guida Anac.
L’obiettivo che si vuole perseguire attraverso questo tipo di partenariato è quello di realizzare un’economia sociale di mercato che si fondi sulla conoscenza e sull’innovazione, efficiente sotto il profilo delle risorse e che permetta un elevato tasso di occupazione, tale da favorire la coesione territoriale e sociale.
Per queste ragioni la Commissione europea, al fine di superare la tradizionale impostazione mercatistica, ha inteso attribuire alla normativa in materia di appalti, salvi naturalmente i limiti di una concorrenza non discriminatoria, il compito di stimolare la competizione tra le imprese sul terreno della conoscenza, dello sviluppo tecnologico e della ricerca, individuando una serie di obiettivi sociali comuni, quali la tutela dell’ambiente e dell’efficienza energetica, la fornitura di servizi pubblici di elevata qualità, la promozione dell’innovazione e dell’inclusione sociale.