Cronache

Weinstein, fare il porco è diventato rischioso

Marco Volpati

Caso Weinstein, è il caso di prendere atto che la sensibilità generale è cambiata in meglio

Attorno a Hervey Weinstein, guru celebrato del cinema USA abituato a molestare e stuprare attrici famose ed aspiranti tali, il clamore non accenna a spegnersi. Si scopre che tutti sapevano ma stavano zitti; si ironizza sui suoi finanziamenti ai democrats a partire da Hillary Clinton e Barack Obama; soprattutto ci si chiede se star come Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie o Asia Argento siano da considerare vittime o complici del “bruto”, visto che hanno taciuto anche per 10 anni. I media tutti – anche quelli chic – cavalcano il gossip, con particolari intriganti al confine del porno.
Che sia uno scandalo non c’è dubbio. Per molti versi è anche una buona notizia, perché l’impunità che si riteneva garantita ai big che sfruttano potere, ricchezza e influenza per compiere abusi sessuali non è più scontata.
Qualche anno fa è toccato a Strauss-Kahn, banchiere, economista e politico: l’aggressione a una cameriera d’albergo a New York gli è costata l’esclusione dalla corsa alla presidenza della Repubblica Francese, l’emarginazione, la carriera spezzata.
Non accade sempre, ma certo sempre più spesso, che i potenti che fanno porcherie finiscano per pagarla. Anche dei preti pedofili tutti sapevano, da tempo; adesso, però, la Chiesa ne parla e i cardinali colpevoli o omertosi finiscono nei guai.
Sarà anche vero che viviamo in tempi volgari, eccessivi, segnati da un esibizionismo mediatico che avrebbe fatto arrossire i playboy e le spogliarelliste del Novecento. Tuttavia un presidente degli Stati Uniti – insegna il Monicagate – non può fare il porco senza finire screditato. E tocca anche ai rampolli di qualche casa regnante (mentre un tempo per loro tutto era concesso, taciuto, assolto).
Disputare se un’attrice poteva dire di no o denunciare il mostro può essere divertente; così come dividersi tra chi pensa che i porci sono gli uomini che approfittano, e chi all'opposto punta il dito contro le donne che ci stanno. Polemiche da bar.
E’ il caso semmai di prendere atto che la sensibilità generale è cambiata in meglio. E i porci prepotenti hanno sempre meno probabilità di farla franca.