Cascavilla racconta i suoi Lenzuolissimi: “Ho messo a letto Silvio e Obama”
SOGNI, IMPRESE, AMBIZIONI, SESSO, ILLUSIONI E VITTORIE DEL CREATORE DI LENZUOLISSIMI, L’IMPRENDITORE CHE HA MESSO A LETTO BERLUSCONI E OBAMA
Esce “Le lenzuola del potere” (Armando Curcio Editore). Una bella storia italiana: Michele Cascavilla racconta le tappe del suo brand di successo “Lenzuolissimi”, insieme al direttore di Novella 2000 e Visto Roberto Alessi. Prefazione di Silvio Berlusconi
Il libro sarà inizialmente in vendita sulle piattaforme web di Amazon e Curciostore, mentre all’inizio del 2017 arriverà in libreria. I due autori devolveranno in beneficenza il ricavato delle vendite a loro spettante
LA STORIA
Michele è un giovane manager in una famosa azienda di biancheria per la casa, che porta, tra l’altro, a essere fornitrice del G8 tenutosi nel 2009 a L’Aquila. Successo sul lavoro, successo con le donne. Non sembra mancargli niente nella vita. Ma lui vuole qualcosa in più. Stanco di pacche sulle spalle e basta, si licenzia, lascia il mitico posto fisso per inseguire il suo sogno: fare impresa nel settore della biancheria da letto. Sa che non è facile e, infatti, non sarà facile. Dalle banche ai grandi imprenditori, molte sono le porte che gli si chiudono in faccia non appena parla di “start up”, un termine che in Italia proprio non piace. Ma, in un Paese che non crede nei giovani e nelle nuove idee, Michele ha il grande merito di non desistere. Finché un giorno arriva la telefonata di un amico…
“Il libro racconta la mia storia imprenditoriale, ma anche la vita privata. Ci sono anche numerosi aneddoti sui miei clienti”, racconta Michele Cascavilla. Come quella volta che “rimboccò" le coperta a Barack Obama. “Ero al G8 dell’Aquila, un'esperienza per me importantissima. In quell’occasione la mia azienda ha fornito le lenzuola a tutti i capi di Stato, tra cui il presidente americano, ma anche Silvio Berlusconi, allora premier alla guida del vertice, che ho conosciuto di persona. A lui devo tanto, è stato per me un punto di riferimento".
"La storia di Michele Cascavilla è una storia di questo tipo - scrive Silvio Berlusconi nella prefazione -. E’ la storia di un uomo che crede in quello che fa, crede nella qualità del prodotto e del lavoro, che mette le sue energie e le sue capacità al servizio di un’impresa,con intelligenza e con spirito di sacrificio. Impresa significa investimenti, posti di lavoro, denaro che circola, produzione di ricchezza per tutti, non solo per l’imprenditore. Molti imprenditori anzi rinunciano ad ogni piacere che potrebbero trarre dal denaro, perché lo scopo del loro agire non è il denaro ma l’azienda. Sono queste donne e questi uomini che fanno grande il nostro paese, nonostante tutte le difficoltà che rendono spesso eroico il tentativo di fare impresa in Italia".
GLI AUTORI
Michele Cascavilla, è amministratore delegato e fondatore di Lenzuolissimi. Dopo aver lavorato come manager in una nota azienda di biancheria per la casa, ha deciso di mettersi in proprio e raccontare la sua esperienza da im- prenditore.
Roberto Alessi, noto giornalista di costume, è direttore di Novella 2000 e Visto e dei due siti corrispettivi. Ha cu- rato diverse biografie come quelle di Gianni Versace, scritta con lo stilista, e di Giuliano Ravizza, creatore di An- nabella. È anche un opinionista tele- visivo molto popolare
LA PREFAZIONE DI SILVIO BERLUSCONI
"Questo libro racconta una bella storia. La storia di un imprenditore, di un uomo del fare, di una persona coraggiosa che in Italia sceglie un mestiere difficile ed entusiasmante, quello di creare un’impresa. La sua storia, le sue parole, mi ricordano un altro giovane imprenditore, che operava nella Milano degli anni 60, non nel tessile ma nell’edilizia, e che aveva un sogno: costruire delle case, dei quartieri, un’intera città che non fosse solo un tetto sulla testa delle persone, che diventasse un luogo bello, accogliente, pieno di verde, di servizi, di spazi per i bambini e gli anziani. Quel giovane si vide chiudere parecchie porte, altre riuscì ad aprirle ricorrendo a tutta la sua determinazione, ad un po’ di improvvisazione e di faccia tosta, ad una certa necessaria dose di fortuna.
Quel giovane naturalmente ero io. Ricordo benissimo, come se fosse oggi, l’ansia prima di un appuntamento con un potenziale finanziatore, o con un potenziale cliente. Ricordo la soddisfazione, che non è solo economica, nel vedere le mie idee realizzarsi ed avere successo. La storia di Michele Cascavilla è una storia di questo tipo. E’ la storia di un uomo che crede in quello che fa, crede nella qualità del prodotto e del lavoro, che mette le sue energie e le sue capacità al servizio di un’impresa,con intelligenza e con spirito di sacrificio. Impresa significa investimenti, posti di lavoro, denaro che circola, produzione di ricchezza per tutti, non solo per l’imprenditore. Molti imprenditori anzi rinunciano ad ogni piacere che potrebbero trarre dal denaro, perché lo scopo del loro agire non è il denaro ma l’azienda. Sono queste donne e questi uomini che fanno grande il nostro paese, nonostante tutte le difficoltà che rendono spesso eroico il tentativo di fare impresa in Italia. Sono queste aziende che fanno del Made in Italy un brand di assoluta eccellenza proprio nel campo delle cose belle, dei prodotti di qualità, tessuti, moda, arredamento, enogastronomia, design. Fare impresa in Italia significa scontrarsi ogni giorno con problemi fin troppo noti, dalle infrastrutture carenti a una pressione fiscale esorbitante, dalla burocrazia che soffoca alla giustizia inefficiente e spesso arbitraria, dal costo del lavoro a un sindacato spesso miope e poco collaborativo.
Ma significa anche credere in un paese meraviglioso, capace di realizzare cose straordinarie, significa trovare i migliori collaboratori del mondo, significa attingere ad un patrimonio di stile, di creatività, di tradizione senza uguali, significa avere fiducia in paese che è capace di fare cose straordinarie in momenti straordinari. Per questo mi piace ricordare che Cascavilla, non ancora imprenditore, all’epoca manager di un marchio prestigioso, ebbe una parte in un momento drammatico ma anche straordinario della storia del nostro paese e dei miei governi: partecipò alla scommessa di allestire in pochi giorni, all’Aquila sconvolta dal terremoto, il G8, grazie al quale i potenti della terra videro con i loro occhi il disastro, e si impegnarono a collaborare alla ricostruzione. I riflettori del mondo intero in quell’occasione si accesero sul martirio della città abruzzese e del suo territorio. All’Aquila - nell’allestire a tempo di record le strutture per il G8 e poi nel fornire una casa dignitosa e sicura a chi l’aveva persa - il nostro paese ha compiuto un’impresa eccezionale. Sono molto orgoglioso di aver guidatoquesta impresa come Presidente del Consiglio, e sono grato a tutti coloro che hanno collaborato a renderla possibile. Michele Cascavilla è una di queste persone. Questa prefazione è anche un modo per dirgli grazie".