Culture
Esce la biografia di Biagio Agnes. La figlia Simona: "Difese la tv pubblica"
In libreria “Biagio Agnes. Un giornalista al potere" (Edizioni Rai Eri). Simona Agnes ad Affaritaliani.it: "Così difese il servizio pubblico"
Di Giuseppe Vatinno
Simona Agnes è la figlia di Biagio Agnes, che fu Direttore Generale della Rai nel 1982, fondatore e direttore del Tg3.
Attualmente si occupa di comunicazione ed è Presidente della Fondazione che porta il nome del padre.
È da poco uscito un libro di Salvatore Biazzo, “Biagio Agnes. Un giornalista al potere. (Edizioni Rai Eri). Di cosa parla?
"È una biografia autorizzata di mio padre, la prima e ripercorre tutta la sua vicenda umana e professionale".
Ma come è nata l’idea di questo libro?
"L’idea l’ha avuta Salvatore Biazzo, che è un ottimo e preparato giornalista, sebbene non abbia lavorato direttamente con mio padre. Tuttavia tramite interviste particolareggiate a partire da mia madre ha potuto ricostruire la sua vicenda umana".
Ma il libro è stato supportato direttamente dalla Fondazione?
"Solo successivamente. Ed ha avuto il nostro pieno appoggio. Però, come dicevo, l’idea è stata di Biazzo".
Ma che tipo era suo padre? In che ambiente si sviluppò la sua azione? “Il padre era ferroviere, la madre lo voleva prete: ma Biagio Agnes divenne giornalista, e uno dei più longevi e illuminati Direttori generali della Rai”,” così si legge in copertina del libro.
"Una persona molto impegnata nel suo lavoro e con un grande amore per il giornalismo. Iniziò con un gruppetto di amici, i “magnifici 7” di cui faceva parte anche Ciriaco De Mita a fare un giornale, “Corriere dell’Irpinia”) e poi ha continuato. L’ambiente era quello cattolico legato alla Democrazia Cristiana".
Biagio Agnes si è trovato a fare il DG Rai in un momento particolarmente delicato dell’Italia e della Rai stessa; era il periodo in cui Berlusconi lanciava la sfida delle TV private. Come visse lui questo fatto?
"Mio padre si trovò come lei dice a contrastare una sfida inedita e fu sempre un paladino convinto del servizio pubblico. Ma in questa contesa si comportarono tutti con la massima correttezza, come del resto hanno sempre affermato gli stessi Berlusconi e Confalonieri".
Che idea aveva suo padre del servizio pubblico?
"Mio padre riteneva fondamentale il ruolo del servizio pubblico e lo difese sempre; per potenziarlo creò il TG3 e le redazioni regionali che sono tuttora il valore aggiunto di Rai 3".
Ho conosciuto e lavorato con Alessandro Curzi, direttore del TG3 ai tempi di “Telekabul”. Che idea aveva di lui suo padre nonostante le evidenti differenze ideologiche?
"Mio padre aveva una grande stima per Curzi nonostante -come lei dice- l’opposta visione politica. Curzi è stato un grande giornalista che ha dato molto al servizio pubblico italiano".
Che attività fate come Fondazione Biagio Agnes?
"Ogni anno diamo un premio giornalistico molto ambito e che è un momento di forte aggregazione per coloro che fanno giornalismo. Inoltre, ci occupiamo anche di turismo e di valorizzazione del sud, essendo mio padre nato in provincia di Avellino.
Anche il libro sarà pubblicizzato soprattutto in queste terre che hanno ancora bisogno di attenzione per le difficoltà ancora presenti".