Culture
Festival della Comunicazione, grandi ospiti per l'ultimo giorno
Si parla ancora di “Civiltà” a Camogli. Le interviste di Affaritaliani.it agli ospiti dell’ultimo giorno.
La terrazza della comunicazione di Camogli ha accolto questa mattina gli ultimi panel. Sostenibilità, social responsibility, innovazione tecnologica le tematiche innestate intorno al concetto di “Civiltà” parola chiave dell’edizione del Festival di quest’anno.
Sulla tematica della sostenibilità Mauro Bombacigno, Direttore Engagement BNL Gruppo BNP Paribas :”sta diventando finalmente una parte del dibattito sulla civiltà, è evidente che la sostenibilità ambientale e la conseguente sostenibilità sociale può entrare nel dibattito sia di coloro che prendono decisioni nel settore pubblico sia direi soprattutto dai manager delle aziende. Il settore privato ha secondo noi il grande incarico e la grande responsabilità di guidare questa transizione positiva per il mondo, comprese noi banche che siamo convinte di poter essere il motore per indirizzare le scelte”.
Bombacigno, BNL:" Sostenibilità, noi banche possiamo essere il motore"
Festival di Camogli, “Civilità” come dialogo. L’incontro tra aziende, imprese sociali e ricerca scientifica. Ne hanno parlato Roberto Olivi, direttore comunicazione di BMW Italia, Serena Porcari, Presidente di Dynamo Camp, Gianvito Martino, direttore scientifico dell’IRCCS Ospedale S. Raffaele di Milano, con la moderazione di Luca de Biase.
Roberto Olivi ad Affaritaliani.it ha sottolineato: “Crediamo che per le imprese moderne sia fondamentale restituire alla società qualcosa. Ci fa piacere che anche in ambiti molto alti ci si abbia dato il compito non solo di restituire agli azionisti un valore in termini di utile ma proprio di contributo della società. ‘Civiltà’ vuol dire dialogo tra aziende, imprese sociali e ricerca per migliorare la società nella quale viviamo”.
Olivi, BMW:"Per le imprese fondamentale restituire alla società qualcosa"
“La responsabilità delle imprese come attori sociali è urgente è sta venendo fuori in tanti campi. Anche il terzo settore deve però potersi organizzare per rendere più efficace il proprio intervento”, sottolinea Serena Porcari ad Affaritaliani.it :” Ci sono alcuni metodi e sistemi che possiamo mutuare dal mondo dell’impresa pur continuando a dare una risposta ai bisogni sociali emergenti. Io mi occupo di terzo settore ma di fatto faccio impresa e così ho sviluppato un’economia sociale intorno al nostro progetto, facendolo crescere”.
Porcari, Dynamo Camp:"Responsabilità sociale delle imprese, urgente"
“Il lavoro del futuro: l’impatto delle tecnologie e le nuove conoscenze”. Ne hanno discusso Roberto Deambrogio, Capo comunicazione di Enel, Alessandra Perrazzelli, vice direttore generale della Banca d’Italia e Francesco Profumo, presidente della Compagnia di S. Paolo.
“Stiamo vivendo dei cambiamenti velocissimi e dobbiamo essere pronti. Non dobbiamo aspettare ma essere proattivi come sistema, come governo ma anche come grandi aziende” ha messo in evidenza i microfoni di Affaritaliani.it Deambrogio: “ le quali hanno un ruolo sempre più importanti in termini di formazione dei giovani, di riformazione dei propri dipendenti, ma anche di lavorare con le start up e le piccole medie imprese per far sì che queste possano cavalcare l’onda dell’innovazione da tutti i punti di vista, con l’obiettivo di restare leader di questo grande cambiamento”.
Deambrogio, Enel:"Sfida all'innovazione, obiettivo di restare leader del cambiamento"
Anche il Presidente della Compagnia di S. Paolo ha posto l’accento sull’educazione: “Le domanda d’innovazione è ormai il mantra della nostra quotidianità, dall’altra parte questo determina una serie di modifiche nei nostri paradigmi che possiamo identificare attraverso tre elementi: l’incertezza del futuro, la rapidità dei cambiamenti nei processi e l’agilità con cui questi vengono richiesti. È chiaro che in questa che possiamo chiamare rivoluzione ci sono degli elementi costitutivi che è necessario mettere in gioco, in primis il tema dell’educazione. Si pone la necessità di correlare la domanda-offerta di lavoro con sistemi educativi che consentono di recuperare le vere necessità del Paese. Da questo punto di vista credo che un investimento in un’educazione ‘per la vita’, nella quale c’è una fase in cui si impara per imparare e poi un retraining perché ci si deve qualificare. Il mondo sta cambiando con grande prospettive e spero che il nostro Paese ci dia una particolare attenzione”.
Profumo, Compagnia di S.Paolo:"Innovazione digitale, puntare sull'educazione"