Culture
Firenze, riapre giardino di Boboli con l'obbligo di indossare le mascherine
Il celebre giardino mediceo “rinasce” dopo due mesi di lockdown. Termoscanner all’ingresso, obbligo di mascherine e gruppi di massimo 10 persone
Il celebre giardino mediceo “rinasce” dopo due mesi di lockdown. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Invito tutti i visitatori ad ammirarlo come uno splendido museo a cielo aperto, per i suoi tesori botanici e per il patrimonio architettonico e scultoreo”
Una “rinascita” per il giardino di Boboli, come annunciato stamattina dal sindaco di Firenze intervento alla conferenza stampa di riapertura del grande polmone verde di Firenze, Dario Nardella insieme a Eike Schmidt e Bianca Maria Landi curatrice del Giardino di Boboli, oggi parte del polo museale delle Gallerie degli Uffizi. Dopo due mesi e mezzo di lockdown, il giardino mediceo ha finalmente riaperto di nuovo i suoi cancelli al pubblico. I visitatori hanno così potuto tornare ad ammirare le meraviglie paesaggistiche e architettoniche di uno dei più antichi e splendidi esempi di giardino “all’italiana”, che accoglie, tra i suoi viottoli immersi nel verde, una vasta collezione di piante e fiori rari ed oltre 300 sculture risalenti all’età classica, al Rinascimento e al Barocco. Agli ingressi del giardino, sia da piazza Pitti che da via Romana, viene misurata la febbre con termo scanner e viene assicurato dal personale un controllo sui visitatori il rispetto di utilizzare le mascherine protettive. I gruppi non possono essere formati da più di 10 persone; le guide turistiche devono sempre utilizzare il sistema whisper (microfono e auricolari). A tutela del rispetto di queste regole la Grotta del Buontalenti e il Museo delle Porcellane rimarranno chiusi. Immutati gli orari e i giorni di apertura del giardino, che sarà accessibile come sempre sia attraverso l’ingresso di Palazzo Pitti, sia attraverso la porta di Annalena, tutti i giorni della settimana, ovvero dal lunedì alla domenica (ad eccezione del primo e l’ultimo lunedì del mese) dalle ore 8,45 alle 18,15 (ultimo ingresso alle ore 17,15). Unica limitazione varrà per l’area della Botanica Superiore, che, con le sue meravigliose piante acquatiche, resterà aperta ogni mattina da lunedì a venerdì dalle 10 alle 13. “Aprire Boboli, il cuore verde di Firenze, alla fine della fase più critica e buia dell’emergenza, è un segnale di rinascita molto potente, un augurio per tutti noi – spiega Eike Schmidt –Seguiranno gradualmente, come suggerito dal Comitato tecnico-scientifico del Governo, i musei di Palazzo Pitti e gli Uffizi. Intanto godiamociil giardino: invito tutti i visitatori ad ammirarlo non solo per i suoi tesori botanici ma anche come uno splendido museo a cielo aperto, con il suo patrimonio inestimabile di sculture antiche, rinascimentali e barocche disseminate ovunque.” Durante l’ultimo anno (periodo di lockdown incluso) i lavori per rendere Boboli ancora più bello e godibile non si sono mai fermati. Moltissimi gli interventi effettuati, oltre alle operazioni di cura e tutela del verde (solo per quest’ultimo aspetto sono stati investiti circa un milione di euro). Tante le sostituzioni e i restauri delle panchine: oltre alle 46 già realizzate tra 2018 e 2019, se ne sono aggiunte altre 16, mentre 17 sono state rimesse a nuovo. Complessivamente adesso nel parco sono installate circa 130 panchine. “La vita del Giardino è in continua evoluzione e richiede una cura che non si può fermare – commenta Bianca Maria Landi - sono grata al personale che anche nei momenti di maggiore criticità, nel rispetto delle precauzioni di sicurezza, non hafatto mancare la propria presenza e contributo. La quiete di questi mesi si è espressa in realtà con una primavera rigogliosissima e ha dato respiro al Giardino, in cui proseguono lavori e restauri per cercare di rendere onore al valore che incarna ed alla bellezza che esprime”.