Culture

Italia e Inghilterra, un amore millenario non sempre corrisposto...

di Lapo Mazza Fontana

...da Riccardo Cuor di Leone a Southgate

E qui la nostra storia segna il punto focale, anzi pianta letteralmente la bandierina. Dopo che anno lo stendardo di San Giorgio, ovvero la bandiera inglese rossocrociata in campo bianco, diventa vessillo per l'Inghilterra, fino a vederla sventolare opposta al tricolore italico allo stadio di Wembley?La notizia non è certa, va bene, ma non furono pochi gli storici che vista la coincidenza temporale attribuirono a Re Riccardo la idea di copiare la bandiera e pure il santo patrono nientemeno che alla Repubblica di Genova, allora tra le massime potenze egemoni nel Mediterraneo, per donare a tali colori fortune ben più mirabolanti di quelle dei pansotti col pesto, che pure anche lì in ambiti di gloria non hanno poi troppo da lamentarsi.

Ebbene sì, gli inglesi non solo hanno ereditato l'impero romano, lasciandoci le briciole, il Papa e una migliore enogastronomia, ma ci hanno copiato pure la bandiera. Mannaggia anche stavolta.

E il prosieguo della Soap Opera, dopo Re Riccardo? Beh, non facciamola troppo lunga. Lo sappiamo, o forse ce ne siamo pure un po' dimenticati, che fino al Rinascimento sempre l'Italia era il centro del mondo. Poi un altro ennesimo italiano scopre l'America e CIAO PROPRIO, l'Italia diventa un villaggio vacanze lacustre e il gioco vero lo giocano gli altri, pure col pigro beneplacito italiota. Eh sì, gli lasciamo pure inventare il Football, o forse gli lasciamo copiare anche quello, visto che a Firenze ancora adesso si gioca il CALCIO STORICO, venuto giusto quei secoli prima della fondazione dello Sheffield Football Club nel 1857.E meglio dimenticarsi proprio delle demenziali sparate mussoliniane sulla notoria "Perfida Albione", finite ovviamente malissimo, by the way dopo secoli di sostanziale luna di miele dove certamente gli inglesi, diventati il faro dell'Occidente, pensavano non senza ragione che gli italiani fossero dei terruncelli scemi e buffi, spesso eleganti, ancor più spesso erotomani, ma pur sempre gente da circo Barnum, che non a caso si erano inventati loro stavolta, o se non proprio loro un loro pronipote yankee.

E fu così che nel dopoguerra, seppellite le fucilate se non proprio le barzellette sui carri armati italiani dotati di sola marcia indietro, la rivalità si fece calcistica, seppure laterale, vista la supremazia italiana e tedesca. Perché anche lì la Storia deve metterci, come in ogni storia d'amore che si rispetti, la ripicca, il danno oltre la beffa seguito spesso da apoteosi. Apoteosi sempre temporanea, certo, fino al prossimo torneo e alla ripicca successiva.

Ma allora chi vuol più bene a chi, la romantica ragazza inglese o l'impomatato gagà mediterraneo? Risposta impossibile, come per tutte le storie d'amore, che son fatte di falli, di tiri in porta e di esultazioni, qualche volta persino da entrambe le parti.