Culture

Recensione del libro "I cosmisti russi", di George M. Young

Robin Hood

Il futurismo di Nikolaj Fedorov

Il libro "I cosmisti russi" del professor Young (Tre Editori, 23 €), che ha insegnato Letteratura russa e comparata in diversi atenei americani, è un’opera importante e di stretto rigore scientifico per comprendere cosa sia il cosmismo e quale sia stata la sua evoluzione storica e per capire l’opera e l’azione del suo fondatore, il filosofo russo NicolaJ Federov.

Il libro -in una edizione elegante e raffinata- è diviso in dodici capitoli ognuno dei quali affronta un aspetto particolare della materia trattata.

I titoli sono esemplificativi:

La geografia spirituale del cosmismo russo, I precursori del cosmismo russo, Il contesto filosofico russo, Il contesto religioso e spirituale, Il contesto esoterico russo, Nikolaj Fedorovic Fedorov, L’ “Opera Comune”, I cosmisti religiosi, I cosmisti scientifici, Teurgia prometeica, Seguaci di Fedorov nel XX secolo, Il cosmismo e le sue emanazioni oggi.

Attraverso la loro lettura, questi capitoli costruiscono un armonioso (e complesso) mosaico che attinge a diversi rami del sapere, dalla filosofia, alla letteratura, alla scienza e alla tecnologia, al clima esoterico del tempo, alla politica, per giungere agli attuali epigoni moderni con riferimento, nell’ultimo capitolo anche alla corrente Transumanista che ha diversi elementi in comune col pensiero del filosofo russo.

L’opera e il pensiero di Fedorov destarono alcuni sospetti ideologici nel clima culturale della Unione Sovietica, ma furono comunque presenti a livello carsico, per poi riemergere definitivamente con la sconfitta del comunismo. Da notare che fu proprio Gorbaciov il primo a riparlare di cosmismo presentandosi in Tv con un suo membro.

Il pensiero di Fedorov vede nella scienza, con qualche eccesso utopico, la possibilità ci costruire letteralmente una nuova realtà ed in questo collegandosi alle tematiche letterarie -ad esempio Michail Bulgakov- e filosofiche della sua epoca positivista, non tralasciando tuttavia un sottofondo “spirituale”.

Attualmente la figura di Federov e il cosmismo sono tematiche di grande interesse nell’ambiente culturale Russo.

Per inquadrare il cosmismo riporto di seguito una parte di un mio articolo sull’argomento.

 

“Abbagliati dall’ideologia totalitaria imperante nella Russia del loro momento storico, in preda ad un quasi delirio di onnipotenza ed infine dimenticati, persi fra le pagine violente della storiografia del ventesimo secolo, i cosmisti russi dimostrarono però una forte sensibilità immortalista e possono essere oggi riconosciuti come atipici antesignani del Transumanesimo.
E’ interessante indagare come i principali “ismi” del ventesimo secolo e cioè il nazionalsocialismo ed il comunismo, che -a prima vista- sembrerebbero separati da un oceano di diversità intellettuale, d’azione, programmatica e politica, siano poi in realtà attraversati da una profonda e carsica vena d’irrazionalismo magico, legata però ad un utilizzo pragmatico della scienza e della tecnologia.
Del “nazionalsocialismo magico” si è parlato molto a partire dall’uscita dell’opera “Il mattino dei Maghi” di Louis Pauwels e Jacques Bergier, ma rimane tuttora poco noto se non sconosciuto un chiaro interesse che il comunismo sovietico mostrò per una “dottrina” costruita sul mito della scienza e della razionalità, ma anche su elementi caratteristici della cosiddetta cultura magica.
Ecco quindi che dallo strato del razionalismo positivista emerge un Mao Tse-Tung che si cura con la medicina tradizionale cinese, un Kim Il-Sung che propaga la leggenda della sua immortalità e un Fidel Castro che viene visto -dalla santeria cubana- come la reincarnazione del dio della giustizia, Obatalà, oppure i rivoluzionari teosofi sandinisti.
Il fondatore del cosmismo fu Nikolai Fedorovic Fedorov (1828 – 1903), un filosofo e scrittore che influenzò profondamente intellettuali come Fedor Dostoeskij, Lev Tolstoi, Vladimir Soloviev (1853 – 1900), Maxim Gorky (1868 – 1936) e Michail Bulgakov, ma elementi pre - cosmisti sono sicuramente da ricercare già nell’infiltrazione dello spiritismo in Russia dal 1850 in avanti, aiutato in questo dall’eccezionale sviluppo della Teosofia della Russa Helena Petrovna Blavatsky.
Fedorov lavorò come bibliotecario in uno dei più importanti musei di Mosca, dove condusse un’esistenza sostanzialmente ascetica, e attenendosi -come Socrate- ad un rigoroso insegnamento orale. Fu solo dopo la sua morte che i suoi discepoli pubblicarono in un libro, “La filosofia della Causa Comune”, i suoi insegnamenti.

I punti principali del suo pensiero sono:

- La morte è il male assoluto

- La resurrezione sarà opera dell’”Uomo Nuovo”, proletario e sovietico

- La resurrezione sarà compiuta per mezzo di processi scientifici e psichici

- L’ “Uomo Nuovo” dovrà acquisire potere assoluto sulla Natura, controllando anche i processi atmosferici.

- La Causa Comune è la lotta scientifica, sociale, economica culturale, psicologica, spirituale, industriale, cosmica, contro la morte e per la vita “assoluta” ed “infinita” che Federov chiama “Il Progetto” e se ne considera il “profeta”, dopo aver avuto una sorta di illuminazione laica nel 1851.

- L’evoluzione dell’Umanità ha raggiunto il suo acme. Gli uomini dovranno iniziare l’opera di resurrezione dei propri antenati qui e ora.

Dai punti precedenti risulta chiaro che, per i cosmisti, il principale nemico da abbattere è la morte (la quale aveva/ha nei cosiddetti “Terrestriani” o “mortalisti” il suo principale supporter), intesa però non dal punto di vista religioso, ma come “nemico laico” dello sviluppo umano.
E’ allora interessante capire quanto di scienza, intesa come metodo scientifico di risoluzione dei problemi, e quanto di “magia” vista e decodificata come approccio “magico” alla vita, ci sia nel cosmismo russo e come, eventualmente, questi due concetti che sembrano antitetici abbiamo poi trovato una sorta di alchemica sintesi filosofica nella filosofia del bibliotecario russo.”

 

ps:

Il Transumanesimo può assumere, nelle sue forme estreme, elementi molto discutibili. Ad esempio sono vicini ad esso i Raeliani, un culto ufologico. Vi sono nei suoi confronti accuse di eugenetica e critiche ad affermazioni che se non inquadrate correttamente presentano elementi fantasiosi come la possibilità di trasferire la coscienza in un computer.

Nonostante questo vi sono istituzioni prestigiose come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), le Università di Trento e Parma e addirittura l’Unesco che aderiscono a convegni (l’ultimo a Bologna) come quello di Roberto Paura, “futurologo” del Cicap (termine che non si capisce bene cosa significhi), che da anni bazzica il Transumanesimo e fa il prezzemolino generalista (spazia da Roberspierre alla fisica quantistica).