Culture

Trono di spade, arrivederci

Virginia Perini

Tutta quella cenere, con il suo odore, è ancora nelle nostre narici. Ma pian piano ha smesso di dare fastidio agli occhi. Passerà. Il cielo tornerà nitido ma non potrà colmare il grande vuoto che ci lascia, finendo, la serie tv più guardata di tutti i tempi. Quasi 20 milioni di telespettatori solo negli Usa per l'ultima puntata, più di 60 milioni in streaming illegale. Il senso è quello di una fiamma che si spegne e che, si spera, spenga anche ogni polemica per lasciare spazio alla fantasia. Da oggi cammineremo soli, come loro, ma abbiamo tanto da immaginare e su cui fantasticare perché le strade aperte sono tante e ci aiutano un po' a sopportare la parola fine. Dany è con il suo Drogon da qualche parte. Anche chi l'ha amata follemente fino alla fine non avrebbe sopportato di vederla su un trono di macerie, ossessionata da un potere che non le appartiene. Mentre Jon? Anche lui ha smesso di stare alle regole e non starà sulla Barriera, continuerà a combattere contro il suo senso di colpa e un amore perduto, ma lo farà accanto al popolo che lo ama, tra i suoi amici fedeli e al fianco del suo Spectro. Chissà quante avventure lo aspettano! Lo stesso vale per Arya, del resto. Re a parte (una scelta diplomatica e tutto sommato sensata) la mente dei Sei regni è il più carismatico dei Lannister, vincitore in tutti i sensi della saga. Chi accuserà la sceneggiatura di buonismo o chissà cos'altro potrebbe invece usare il proprio tempo per "scrivere" le nuove vite di chi ha ancora tutto davanti. O una morte imminente, se preferiamo i finali catastrofici. Con il tempo le immagini sbiadiranno e il pathos lascerà posto al ricordo. Le fiamme e le lame diventeranno sempre più piccole e il lunedì troveremo qualcos'altro da vedere. Ma Game of thrones rimarrà il più grande successo televisivo di tutti i tempi e, raccontandolo, rivivremo con i nostri amati, odiati eroi.