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Economia
730 precompilato, le ricevute sanitarie? Meglio obbligatorie

Che senso ha il 730 precompilato se non vengono trasmessi in automatico dati essenziali come quelli relativi alle spese sanitarie? A domandarselo è Alberto De Franceschi, tributarista veneziano che a distanza di poco tempo dalla chiusura dei termini per la presentazione della documentazione fa il punto sulla nuova procedura, mettendone in evidenza le principali criticità.

"Molti contribuenti preferiscono, soprattutto per timori legati alla propria privacy, di non far trasmettere le ricevute per l'inserimento automatico nel modello precompilato - afferma De Franceschi -. È un loro diritto, ma che di fatto invalida l'utilità della nuova procedura, dal momento che questo comporta, come in passato, il ricorso all'inserimento manuale in un secondo tempo".

Per l'esperto il trasferimento delle ricevute sanitarie dovrebbe essere reso obbligatorio. Anzi, in realtà si tratta di una procedura addirittura superflua "dal momento che le stesse identiche informazioni vengono già trasmesse dal medico che emette la fattura attraverso lo spesometro. Nei casi di pagamento con bancomat o carta di credito, inoltre, vengono trasmesse le medesime informazioni con buona pace delle paure per la privacy del contribuente".

"Al momento - conclude De Franceschi - il 730 precompilato con questi vincoli risulta parziale e perde molto in efficacia. Se non vi si porrà rimedio sarà destinato a rimanere uno strumento 'azzoppato', che anzichè semplificare la vita ai contribuenti, ai professionisti e ai Caf, la complicherà senza reali benefici".

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730 precompilatospese sanitarieerroricriticità





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