Economia
Addio Litio? Ecco N2116: l'AI scopre la batteria del futuro
In pochi mesi... il lavoro di anni. L’Ai fa anche questo sui materiali ma siamo in grado di gestire il fenomeno?
AI e Supercalcolo scoprono N2116: la svolta nelle batterie che promette di rivoluzionare il mondo
Pronti, via! Una sostanza totalmente nuova, che promette di ridurre l’uso del litio nelle batterie, è stata scoperta utilizzando l’Intelligenza artificiale e il supercalcolo. Si chiama N2116 e siamo solo agli inizi: la scienza dei materiali applicata all’AI è ancora a zero eppure è un programma. Se fosse matura troveremmo le leghe dei materiali più efficaci per gli usi che più ci servono o i migliori superconduttori possibili. Ma per ora serve una mole impressionante di energia. L’AI ne consuma in modo esponenziale: anche solo addestrare un chatbot AI può bruciare più elettricità di un quartiere di 30.000 abitanti in un anno e resta una stima, i produttori non permettono di calcolare i consumi reali.
Promettono però bene le ricerche per il nuovo materiale che sono state effettuate da Microsoft e dal Pacific Northwest National Laboratory (PNNL), che fa parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Per ora si chiama solo con un codice, N2116, ed è in pratica un elettrolita in stato solido che dallo sua condizione bruta è stato portato a prototipo. Fin dalla sua scoperta il nuovo materiale è stato utilizzato dagli scienziati per alimentare una lampadina, con una batteria funzionante che ha richiesto meno di nove mesi di lavoro.
N2116 ha anche il potenziale per essere una soluzione sostenibile per lo stoccaggio dell’energia poiché le batterie allo stato solido risultano più sicure del tradizionale litio liquido o gelatinoso.
Gli scienziati pensano che N2116 possa ridurre l’uso del litio fino al 70% che non a caso si chiama “oro bianco”. Le moderne batterie ricaricabili, comprese quelle delle auto elettriche, sono agli ioni di litio o si basano sul litio e su altri metalli delle terre rare. Ma la maggior parte del litio commercializzato oggi viene estratto dalle riserve saline sotterranee o dalle miniere attraverso operazioni, anche qui, particolarmente energivore e complesse con effetti negativi anche sull’ambiente.
I ricercatori erano partiti da 32 milioni di potenziali materiali inorganici, trovando in meno di una settimana 18 candidati promettenti. Senza l’AI la scrematura avrebbe potuto richiedere più di due decenni di ricerche di laboratorio. Microsoft e PNNL si sono mossi addestrando i modelli di Intelligenza artificiale in uso, utilizzando milioni di punti dati provenienti da simulazioni e ottenendo una previsione delle proprietà dei materiali 1.500 volte più rapida rispetto ai tradizionali calcoli della teoria funzionale della densità.
Ora bisognerà attendere nuovi test per verificare stabilità ed efficienza del nuovo materiale. Brian Abrahamson, chief digital officer di PNNL, ha affermato che lo sviluppo di nuove batterie rappresenta una sfida globale cruciale. Microsoft è stata ancora più esplicita dichiarando ai media anglosassoni che la tecnologia moderna prodotta con l’AI può condensare nei 25 anni che verranno i prossimi 250 anni di innovazione nella chimica e nella scienza dei materiali.
E’ evidente che l’Intelligenza artificiale rivoluzionerà ogni settore, aprendo una nuova era di scoperte scientifiche, ma resta un’incognita per la sua capacità invasiva e trasformativa dell’antropologia umana. Per questo motivo dovrebbe essere sottoposta ad una regolamentazione e ad applicazioni mirate.