Economia
Atlantia è per il modello Swiss Air. Concessioni, linea dura dei Benetton
I dossier in capo alle società controllate dalla famiglia veneta. Rumors
Atlantia in deciso recupero in borsa a Milano, dove il titolo guadagna in mattinata oltre il 2% oscillando attorno ai 21,5 euro, un 20% abbondante sopra i livelli di 12 mesi fa il giorno dopo l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e i vertici della società che fa capo alla famiglia Benetton. Le due vicende che vedono coinvolta la holding, quella della revisione delle concessioni di Autostrade per l’Italia (Aspi) e quella del salvataggio di Alitalia, sono avviate ad una conclusione positiva?
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, i nodi da sciogliere resterebbero immutati o quasi e le parti sono ancora distanti. Fonti fra chi segue da molto vicino i dossier industriali dei Benetton rivelano che la famiglia di Ponzano Veneto sarebbe contraria anche solo all’ipotizzata caducazione della concessione per il solo tratto autostradale ligure, che il governo potrebbe valutare in alternativa all’ipotesi (da più parti ritenuta molto difficile da perseguire) di una revoca in blocco per giusta causa, a seguito del crollo del Ponte Morandi e delle irregolarità nelle verifiche dei viadotti autostradali da parte di Aspi e Spea che paiono emergere dall’inchiesta della Procura di Genova (riguardo quest’ultima vicenda l’esito dell’audit interno su Spea ed Aspi arriverà non prima di fine anno - inizio 2020).
Una posizione che potrebbe essere anche negoziale in vista della trattativa sulla futura gestione delle concessioni che potrebbe aprirsi in un dossier che ora è stato preso in mano direttamente dal premier Giuseppe Conte.
In più, sul dossier Alitalia, il piano proposto da Fs non incontrerebbe il gradimento del nuovo investitore che dovrebbe mettere sul piatto almeno 350 milioni. Oltre alla questione delle rotte sul lungo raggio, aspetto su cui gli americani di Delta stanno facendo muro, pare che in Edizione-Atlantia che come modello di riferimento per il salvataggio hanno quello di Swiss Air (con l'ingresso in un secondo momento di Lufthansa che ha operato con la sua expertise) siano critici sul ruolo di Delta (meglio i tedeschi di Lufhtansa) mantenimento integrale del perimetro aziendale. Swiss Air, infatti, soltanto dopo un dimagrimento degli organici di poco meno di un terzo della forza lavoro è riuscita a risollevarsi e a ritornare in utile dopo cinque anni.
Intanto, il ministro Patuanelli si mostra ottimista, auspicando che l’offerta della cordata Fs-Atlantia-Delta possa arrivare come previsto entro il 15 ottobre. Nel frattempo però l’ex compagnia di bandiera italiana, la cui quota di mercato sui voli internazionali da e per l’Italia è ormai calata all’8% come ricordato dal presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, continua a bruciare cassa per circa mezzo milione al giorno e il “prestito ponte” di 900 milioni potrebbe esaurirsi entro fine anno.
Per questo continua a circolare con insistenza la voce di un nuovo prestito, tra i 250 e i 350 milioni, da parte del Tesoro. Prestito che, evidentemente, andrebbe autorizzato dalla Ue e dovrebbe in seguito essere rimborsato così come dovrà esserlo quello da 900 milioni. Un grattacapo in più per i futuri soci, con gli americani di Delta che continuano a sembrare poco interessati ad entrare con una quota superiore al 10% e i tedeschi di Lufthansa che scendono in pista nuovamente.
La compagnia tedesca, infatti, ha scritto una lettera a Fs e Mise per proporsi come alternativa a Delta nella newco guidata da Fs e Atlantia. Lufthansa, viene precisato, ha proposto una forte partnership commerciale, senza per il momento mostrare interesse a rilevare quote azionarie della societa' destinata a controllare la nuova Alitalia.