Economia
Autostrade, i Benetton pronti al passo indietro decisivo, ora trattano davvero
Cassa depositi e prestiti disposta ad effettuare l'aumento di capitale decisivo per far scendere le quote di Atlantia sotto il 50%
Autostrade, i Benetton pronti al passo indietro decisivo, ora trattano davvero
I Benetton sono pronti al deciso passo indietro e trattano col governo su tutta la linea. Ieri i capo di gabinetto dei tre palazzi coinvolti (Palazzo Chigi, Tesoro e Infrastrutture) - si legge sulla Stampa - hanno trattato a lungo con gli amministratori delegati di Atlantia (controllante di Autostrade) e della stessa Autostrade. Il governo chiede una riduzione immediata delle tariffe fino al 10%, Autostrade partiva dal 5% ma è disposta a trattare. Il governo chiede 3, 4 miliardi di compensazioni, Autostrade fino a ieri era ferma a 3 ma è disposta a trattare. Il governo - prosegue La Stampa - propone una modifica della norma che regola l’eventuale revoca della concessione, Autostrade è disposta a discuterne. E poi c’è il nodo più delicato: la perdita del controllo di Autostrade da parte della famiglia Benetton.Oggi Atlantia ne possiede l’88%: i Cinque Stelle chiedono di scendere sotto al 50%. Anche su questo la famiglia Benetton è disposta a trattare.
Racconta una fonte - prosegue La Stampa - che nei giorni scorsi la ministra dei Trasporti Paola De Micheli si è spinta ad ipotizzare coi vertici della società l’uscita totale di Atlantia da Autostrade. Una richiesta finita nel nulla, ma che spiega il clima. Per i duri e puri dei Cinque Stelle la soluzione passa solo di lì. Fra zero e 88% in realtà c’è il compromesso che porrebbe fine all’estenuante trattativa. La soluzione la stanno discutendo i consulenti delle due parti, ed è simile a quella che evitò il fallimento di Salini-Impregilo. Cassa depositi e prestiti è disposta a partecipare a un aumento di capitale dedicato che farebbe scendere i Benetton (o meglio, Atlantia, dentro cui ci sono diversi investitori internazionali) sotto il 50% di Autostrade.