Economia

Gli effetti delle scelte della Bce? Aziende costrette a ridurre il personale

di Ezio Pozzati

Dalla recessione alla stagflazione

Quanto può resistere un popolo o uno Stato a questo tipo di pressione?


Con grande stupore leggo ancora una volta che la BCE (Christine Lagarde) fa nuovamente da specchio alla Federal Reserve Bank la quale si appresta ad alzare ulteriormente i tassi di interesse. Mi sto convincendo che non abbiamo ancora imparato niente dal passato. Quante volte abbiamo assistito a questa politica del rialzo dei prezzi per poi ritrovarci in una recessione? La motivazione? Molto semplice!

Quando una Banca Centrale rialza i tassi le aziende ed le persone con mutuo o che desiderano essere finanziate, se vogliono ricorrere a questi prestiti, devono per forza pagare di più, ma se fai pagare di più come può un’azienda o una famiglia ripagare il surplus non preventivato? Forse le aziende hanno la possibilità di far aumentare i prezzi, quindi scaricando sul consumatore finale il costo, ma le famiglie come fanno? Potrebbe chiedere un aumento salariale e questo inciderebbe ulteriormente sul costo delle aziende le quali, come sopra scaricherebbero l’ulteriore costo sul consumatore finale. E se tutto ciò non fosse possibile?

Ci ritroveremmo con aziende costrette a ridurre il personale per la caduta della DOMANDA, se non addirittura chiudendo. Il costo dell’operazione ricadrebbe sullo Stato, per non si sa quanto tempo, e le sue disponibilità sono sicuramente limitate. Ecco che velocemente si passa dalla recessione alla stagflazione, cioè la concomitanza di due fenomeni economici la recessione + l’inflazione. Questo è uno scenario che abbiamo visto bene negli anni ‘70, ma ancora non bastano le lezioni? Come finale mi chiedo c’è un’alternativa? Certamente!

Ed ecco come la troviamo in economia ed in finanza. In una situazione dove la domanda è depressa (il consumatore finale compra meno) si può sostenere e stimolare  l’economia reale così: incrementando e finalizzando la spesa pubblica ⇨ ciò provoca l’aumento della domanda  ⇨ i profitti delle imprese aumentano ⇨ con il relativo aumento della produzione ⇨ generando nuovi posti di lavoro ⇨ che generano a loro volta un aumento dei salari ⇨ tutto ciò giova alle casse dello Stato con entrate in aumento. Allora ci poniamo una domanda perché si sta portando il mondo economico verso la recessione?

Giova a qualcuno che vi siano persone disoccupate ed il numero delle famiglie sia in continua e costante crescita nei confronti della povertà? Le problematiche sociali non vengono tenute in considerazione? Sappiamo tutti che la BCE ha un margine di autonomia che va ben oltre alla possibilità di interloquire con essa, ma tutto questo RIGORE ha senso? Quanto può resistere un popolo o uno Stato a questo tipo di pressione? Vorrei ricordare che non siamo più al tempi della comunicazione con il TAM TAM, oggi tutto è basato sul tempo reale e fino a che le manifestazioni sono circoscritte ad una città o ad un territorio pare non sia un problema, ma se questo si espande non c’è Banca Centrale che tenga.

Timori magis quam religioni consulere’ – Prendete consiglio più dal timore che dal dovere.