Economia

Banche,nuovo salvataggio di sistema? Scatta la patrimoniale sui conti correnti

I costi che le banche scaricano sui clienti. Ecco quanto sono aumentati i c/c

Il fenomeno non è del resto nuovo: già a fine settembre 2016, Ubi Banca, UniCredit e Banco Popolare avevano provveduto ad alzare i costi di gestione dei conti correnti, per andare a recuperare i contributi versati al Fondo Nazionale di Risoluzione delle crisi bancarie, “creato dalla Banca d’Italia per salvare in extremis le quattro ex bad bank (ora good bank) CariFerrara, Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti”. Banche “che non sono fallite, di fatto, contrariamente ai loro risparmiatori azionisti e obbligazionisti “azzerati” in base alla procedura di bail-in” aggiunge l’Adusbef.

Morale della favola: se tutti gli indicatori e le indagini “hanno accertato un rincaro di costi, spese e commissioni dei conti correnti, aumentati per famiglie con operatività media (228 operazioni all’anno) del 13% in dodici mesi”, mentre l’Isc, Indicatore sintetico di costo annuo, “è passato in media da 127,50 euro del gennaio 2016 ai 144,70 attuali del gennaio 2017, appesantendo perfino la versione online dei conti tradizionali, ancora di più rincarata, da 98,70 a 115,60 euro (+17%)”, come fa la Banca d’Italia a sostenere che i costi dei conti correnti sono addirittura calati? Si deve forse indorare la pillola ai risparmiatori italiani per evitare di parlare delle debolezze di un sistema che per troppi decenni ha prosperato al riparo da ogni forma di concorrenza, forte dei legami con la politica a livello locale e nazionale e delle colpe di chi ha permesso tutto questo? A pensar male si fa peccato, dicono, ma a volte ci si becca.

Luca Spoldi