Economia
BankItalia, risparmiatori in piazza. Via all'indagine Csm su Banca Etruria
Il procuratore reggente di Arezzo, Roberto Rossi, sara' sentito in audizione dalla Prima Commissione lunedi' 28 dicembre, alle ore 12. La Commissione ha fissato la data durante la riunione di questa mattina. Il Csm ha aperto la scorsa settimana un fascicolo relativo al procuratore Rossi per verificare eventuali "profili di incompatibilita'" tra il coordinamento che il magistrato svolge sulle indagini inerenti il crac di Banca Etruria e la sua consulenza con il dipartimento affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri.
LA PROTESTA - Protesta in corso davanti alla Banca d'Italia degli obbligazionisti che hanno visto azzerare i loro risparmi nei quattro recenti salvataggi bancari, tra i quali quello della Banca Etruria. Il comitato delle vittime, affiancato da Adusbef e Federconsumatori, punta con forza il dito contro Via Nazionale, accusata di non aver vigilato adeguatamente nei confronti della "truffa" subita e chiede l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quale garante della Costituzione, a tutela del risparmio.
"Vogliamo i nostri soldi", "Ladri" e "Vergogna", sono alcuni dei cori dei circa 200 manifestanti del Comitato vittime del Salva banche. Sulla scalinata del Palazzo delle Esposizioni, uomini, donne, pensionati e piccoli azionisti con slogan e cartelloni stanno urlando la loro rabbia contro una vicenda "che sta assumendo caratteri nazionali".
Durante la protesta, organizzata da Adusbef e Federconsumatori, si sono avuti momenti di tensione con i manifestanti che hanno improvvisato un mini corteo non autorizzato verso la sede della Banca d'Italia con il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, che ha tentato di bloccare la marcia, arrivando anche allo scontro verbale con gli altri organizzatori. "Queste persone non devono rovinare tutto con azioni sconsiderate- ha detto- se fanno in questo modo ci mandano tutti al diavolo". Il corteo è stato comunque bloccato dale forze dell'ordine a pochi metri dal PalaExpo. Una delegazione, pero', si e' potuta incamminare verso Bankitalia.
I risparmiatori si sono rivolti anche a Papa Francesco. "Confidiamo in Lei caro Papa Francesco, per aiutarci a far comprendere a governanti sordi e ciechi, a tecnocrati, cleptocrati europei di Troika e Bce che stanno portando il mondo verso la catastrofe,che non può essere il paradigma dell'arbitrato affidato a foglie di fico a restituirci la dignità, ma il risarcimento integrale dei nostri beni espropriati".
Termina così la lettera inviata al Papa dal Comitato Vittime Salva Banche, Adusbef-Federconsumatori. Un risarcimento integrale - spiegano nella missiva - "per riconquistare la fiducia tradita da un sistema bancario avido, per poter continuare a confidare nella funzione di una politica nobile, oggi purtroppo esclusivamente funzionale agli interessi dell'oligarchia e tecnocrazia finanziaria, che corrompe con la creazione di denaro dal nulla dei derivati Otc (over the Counter) pari a 730.000 miliardi di dollari, 12 volte il Pil del mondo, agli algoritmi di Mario Draghi a Francoforte, che non potranno continuare a decidere i destini del mondo calpestando ideali e diritti secolari di uomini e donne nei loro progetti autodistruttivi, dimenticando valori e sacrosanti principi solidaristici di sussidarietà ed umana carità, edificati sulla salvaguardia del rispetto e della tolleranza, del risparmio che costa sacrifici e rinunce, del bene comune e dell'interesse generale".
Nella lettera il Comitato e i consumatori ricordano il "tragico suicidio di Luigino", il pensionato che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi risparmi nel fallimento di banca Etruria, e chiedono udienza al Papa "per rappresentare le nostre sofferenze dopo che sono stati cancellati, con un colpo di penna, sacrifici di intere generazioni a 130.000 famiglie di Banca Marche, Popolare Etruria, CariChieti, CariFerrara". Sottolineano che "il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l'intero sistema, riafferma un dominio assoluto della finanza che non ha futuro e che potrà solo generare nuove crisi dopo una lunga, costosa e apparente cura". E "nell'Enciclica Laudato Si, sull'egemonia predatoria della finanza ed il dominio delle banche, che non è riuscita a scuotere le coscienze pelose di noti banchieri, politici, governi ed Autorità vigilanti come Bankitalia, Consob, Bce; Lei, Santo Padre aveva già disegnato gli scenari catastrofici che avrebbero ben presto mietuto vittime innocenti, colpevoli di aver fatto sacrifici per risparmiare".
Dopo Parmalat, Cirio, i tango bond, Lehman Brothers, Deiulemar e gli altri "gravissimi fenomeni del risparmio tradito che hanno bruciato oltre 50 miliardi di euro ad 1 milione di famiglie", spiega il Comitato, "Governi ed autorità vigilanti, avevano garantito che non sarebbe stato più consentito di far finire nel portafoglio dei piccoli risparmiatori titoli rischiosi o obbligazioni tossiche, seppur emesse dalle banche per finanziare le loro attività di raccolta" ma "lunedì 23 novembre 2015, il brusco risveglio dopo il decreto 'salvabanche' varato la domenica pomeriggio". Quindi "Le chiediamo di aiutarci, anche per contrastare una informazione ed una propaganda asservita al potere, che vorrebbe far passare per avidi speculatori noi risparmiatori truffati".
Intanto, le associazioni dei consumatori hanno annunciato che presenteranno un'interrogazione parlamentare per fare luce su quella che definiscono "una gravissima vicenda".