Economia

Bardin o Milleri: chi sarà il timoniere nel post-Del Vecchio

di Marco Scotti

Il giorno dopo la morte dell'imprenditore, e in attesa di conoscere che cosa recita il testamento, si aprono le prime lotte di potere

Mediobanca: a che punto è la partita

Di certo, chi sta tirando un sospiro di (ulteriore) sollievo è Alberto Nagel. Non certo per la morte di Del Vecchio, ci mancherebbe altro. Ma perché il nuovo assetto della galassia dell’imprenditore permette, forse definitivamente, di archiviare qualsiasi velleità di conquistare Mediobanca. È il terzo “tassello” che il banchiere milanese ottiene nella sua personale affermazione. Prima di tutto, con la vittoria della lista del cda in Generali. Poi, con l’annuncio della Bce che non ci saranno possibilità di salire oltre il 20% a meno di non trasformare Delfin in una società vigilata dalla stessa Banca centrale europea. Significherebbe che l’eventuale scalata a Mediobanca dovrebbe essere autorizzata a un soggetto lussemburghese, con un consiglio composito di sette persone che devono decidere quasi all’unanimità. Difficile pensare che, da qui a ottobre 2023 ci possano essere nuovi tentativi di scalare Piazzetta Cuccia.

Non solo: come noto, l’investimento di Del Vecchio in Mediobanca venne avallato dalla Bce in cambio della promessa che si mantenesse finanziario e non strategico. Il che significa che l’intero consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia è piuttosto compatto e non ha mai mostrato particolari aperture verso l’imprenditore di Luxottica. E con la morte del fondatore, è difficile pensare che possa cambiare qualcosa. Il che significa che il prossimo anno, a ottobre, quando avverrà il rinnovo dei vertici, non ci saranno particolari ostacoli alla riconferma, in blocco, dell’attuale team manageriale. Su quest’ultimo punto Affaritaliani.it ha potuto sondare il terreno per quanto riguarda Alberto Nagel. Il prossimo anno il banchiere milanese compirà 58 anni, non certo un uomo anziano ma, dopo 32 anni in Mediobanca potrebbe essere tentato di lasciare. In realtà no: a quanto può ricostruire la nostra testata, infatti, Nagel, finché sarà sorretto dalla salute e dai risultati, potrà continuare a dormire tra due guanciali. Non ha alcuna intenzione di mollare la poltrona che fu di Enrico Cuccia.