Economia
Bce, Draghi fa ancora il pompiere. Tassi: si allontana il rialzo. Euro giù
La Bce lancia da settembre prossimo una nuova serie di iniezioni di liquidità attraverso nuove aste Ltro. Il nuovo programma terminerà a marzo 2021
Rallentamento economico in atto che, a pochi mesi dalla fine del quantitative easing che ha inondato l'economia europea con 2.100 miliardi di euro, tiene l'inflazione lontano dal target statutario della Bce del 2%. Così, l'Eurotower ha annunciato due mosse in parte sorprendenti, per le tempistiche della decisione più che per il contenuto che testimoniano la preoccupazione della banca centrale per la congiuntura.
Dopo aver annunciato una nuova forward guidance sul livello del costo del denaro a "tassi su livelli attuali almeno fino a fine 2019" (in precedenza era "fino a dopo l'estate"), il presidente della Bce Mario Draghi è tornato a lanciare da settembre prossimo una nuova serie di iniezioni di liquidità attraverso operazioni trimestrali di rifinanziamento a più lungo termine, le cosiddette aste Tltro. Il nuovo programma di prestiti (Tltro3), che secondo quanto deciso in maniera coesa dal Consiglio direttivo termineranno a marzo, avrà una scadenza di due anni.
''Queste nuove operazioni - ha fatto sapere Bce - contribuiranno a preservare le favorevoli condizioni di prestito bancario e la regolare trasmissione della politica monetaria. Con le Tltro le controparti potranno prendere in prestito fino al 30% dello stock di prestiti idonei al 28 febbraio 2019 ad un tasso indicizzato al tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali nel corso della durata di ciascuna operazione".
Come gli altri programmi Tltro, le nuove aste prevedono degli incentivi per mantenere condizioni di credito favorevoli. Per le banche, in particolare quelle italiane, è una significativa boccata d'ossigeno: dalle "vecchie" operazioni andranno in scadenza oltre 700 miliardi di euro a partire dal giugno 2020, con oltre 200 miliardi in capo agli istituti tricolori. Con queste nuove operazioni, potranno sostituire i vecchi prestiti con i nuovi.
La prima serie di Tltro era stata annunciata nel giugno del 2014, la seconda, composta da quattro operazioni, nel marzo 2016. I due precedenti round di Tltro sono in via di esaurimento. Quella attuale è dunque la terza serie posta in essere dalla Bce resa necessaria dalle nuove stime macroeconomiche dell'Eurotower riviste al ribasso sull'andamento dell'economia e dei prezzi nell'Eurozona, rallentamento (che per la Bce però non porterà a recessione, grazie alla resilienza di Eurolandia generata dalla buona situazione del mercato del lavoro, dalla dinamica crescente dei salari e dalle stesse misure varate oggi dalla Bce) dovuto a vari fattori globali come la minaccia del protezionismo e considerazioni geopolitiche come la Brexit e le vulnerabilità dei mercati emergenti.
Per Draghi, ci sono "due set di fattori, esterni e interni che pesano sulle prospettive dell'Eurozona". "Da una parte ci sono i fattori esterni come il rallentamento nel commercio mondiale, il rallentamento in Cina e una minore fiducia causata anche dalle tensioni commerciali", ha detto Draghi. "Poi abbiamo fattori interni, alcuni sono specifici ad alcuni settori e paesi, come il settore auto in Germania. Fra questi fattori specifici c'e' sicuramente l'Italia. Sappiamo cosa ha prodotto lo slowdown, ora occorre vedere quanto dureranno questi fattori che pesano sull'Eurozona".
"Le decisioni prese oggi mirano ad assicurare che l'inflazione rimanga su un percorso sostenibile verso ma sotto il 2%. Sebbene ci siano segnali che i fattori idiosincratici che hanno pesato nei mesi scorsi stiano recedendo, nondimeno appare che un sensibile rallentamento dell'espansione economica sia destinato a prolungarsi per il resto dell'anno", ha spiegato infatti Draghi in conferenza stampa a Francoforte.
Secondo l'Eurotower il Pil dell'Eurozona crescerà al ritmo dell'1,1% (stima ridotta rispetto al precedente +1,7%) quest'anno e dell'1,6% (da +1,7%) nel prossimo per poi scendere all'1,5% nel 2021. Mentre l'inflazione avanzerà al ritmo dell'1,2% nel 2019, dell'1,5% nel 2020 e dell'1,6% nel 2021 (a dicembre le attese erano per una crescita dell'1,6% nel 2019, dell'1,7% nel 2020 e dell'1,8% nel 2021).
Così, secondo Draghi, "la verifica incrociata degli esiti dell'analisi economica con le indicazioni derivanti dall'analisi monetaria ha confermato che un ampio grado di accomodamento monetario è ancora necessario affinchè l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine".
Nello specifico l'accomodamento monetario si tradurrà in una "nuova serie di aste tenendo in considerazione il fatto che la situazione di finanziamento delle banche andrà verso una fase di congestione perchè verranno a scadenza le aste Tltro esistenti, andranno a scadenza molti bond bancari e inoltre ci sono questioni di compliance regolatoria". Tltro (targeting-ltro, ndr) per "minimizzare il rischio che i fondi presi a prestito con le aste a lungo termine possano essere utilizzati come avvenuto in passato i bond sovrani". "Il nostro obiettivo è che i fondi siano usati per erogare credito a imprese e famiglie, non per comprare bond sovrani", ha aggiunto Draghi.
Sui mercati finanziari, Piazza Affari è tornata a perdere quota, dopo avere puntato al rialzo (arrivando a guadagnare lo 0,6% circa) subito dopo l'annuncio delle decisioni della Bce. Ma dopo la conferenza stampa di Draghi, la Borsa ha cambiato rotta finendo in rosso, penalizzata dal peggioramento delle stime di crescita europea da parte dell'Eurotower. Sforbiciata che ha preoccupato anche Wall Street, in calo in avvio. Sul secondario, lo spread tra Btp-Bund è accelerato al ribasso a 240 punti base (2,50% di rendimento), in flessione dai 249 punti base dell'apertura di oggi, toccando i minimi da settembre 2018, mentre sul valutario l'euro ha segnato un alleggerimento nel cambio col dollaro, scambiando a 1,1280 biglietti verdi.