Economia

Bcp: utile netto di 3,6 milioni, gestione nel rispetto del Piano industriale

Eduardo Cagnazzi

Il dg Felice Delle Femine: "Stiamo proseguendo nella giusta direzione programmata, grazie alla crescita dei proventi core e alla nuova organizzazione aziendale"

Ritorno all’utile, positive dinamiche commerciali, miglioramento della qualità del credito: così può sintetizzarsi l’andamento gestionale del primo semestre 2018 della Banca di Credito Popolare, significativa realtà autonoma nel panorama creditizio campano.

Il CdA presieduto da Mauro Ascione ha approvato i risultati del primo semestre 2018 che chiude con un utile netto di 3,6 milioni di euro in crescita di oltre il 200% rispetto al rosso segnato nello stesso periodo del 2017. Un segnale che conferma il positivo andamento della BCP, consolidando l’inversione di tendenza già rilevata nel primo trimestre dell’anno, a riprova della validità delle azioni intraprese e del turnaround effettuato, nel pieno rispetto di quanto programmato nel Piano industriale.

“Stiamo andando nella giusta direzione -commenta il direttore generale, Felice Delle Femine (nella foto)- grazie alla crescita dei proventi core, miglioramento dell’efficienza operativa, mirate azioni di revisione organizzativa, riqualificazione del portafoglio crediti e rafforzamento dei coverage. Abbiamo effettuato un grande sforzo, fondando esclusivamente su risorse interne, per il riposizionamento della Banca e siamo soddisfatti dei risultati raggiunti che anticipano nel primo semestre alcuni target definiti nel Piano Industriale, i cui obiettivi per il 2018 restano confermati”.

Entrando nel vivo dei numeri, il risultato della gestione operativa si attesta a circa 23 milioni di euro in crescita del 37% grazie soprattutto al contributo positivo dell’attività di intermediazione con clientela ed alla riduzione degli oneri operativi.

La favorevole dinamica del business è stata contraddistinta dalla parziale ricomposizione del margine di interesse che, nonostante gli impatti rinvenienti dall’attività di de-risking, beneficia dell’incremento dei volumi e della riduzione del costo del funding. Positiva la performance della componente commissionale che registra un apprezzabile incremento (+3,5%) grazie anche alla sostenuta attività intrapresa nel comparto del risparmio gestito e bancassicurazione.

Il costante controllo dei costi si è riflesso positivamente sugli oneri operativi che, al netto delle componenti non ricorrenti dovute agli oneri di migrazione per il passaggio al nuovo outsourcer informatico, registrano un calo del 9% con un considerevole miglioramento sia del Cost/Income, che si riduce al 63% (69% a giugno dello scorso anno), sia del Roe che si attesta al 2,1% (negativo a dicembre e giugno 2017), entrambi già in fase con gli obiettivi definiti per il 2018.

In crescita di circa 61 milioni le masse intermediate. In particolare: la raccolta globale, depurata dalla componente istituzionale, si porta a 2,5 miliardi di euro, in crescita dell’1,1%, beneficiando della ricomposizione tra raccolta diretta e raccolta indiretta, quest’ultima accresciuta da flussi lordi di prestito nel primo semestre 2018 equivalenti alla produzione dell’intero anno 2017. Gli impieghi netti a clientela si portano a circa 1,6 miliardi di euro, in aumento del 5%, con oltre 158 milioni di euro di prestiti erogati nel semestre a famiglie e imprese.

Coerentemente con la strategia di de-risking definita nel Piano industriale, tra gennaio e giugno, sono state inoltre intraprese ulteriori azioni orientate ad una più proattiva gestione del portafoglio deteriorato ed al rafforzamento delle misure a presidio del rischio, con un netto miglioramento del coverage Npl salito al 52% (49% dicembre 2017; 43% giugno 2017) ed un più favorevole costo del credito ridottosi al 1,71% su base annuale ( 3,90% del 2017). La BCP continua a beneficiare di una solida posizione di liquidità con indici costantemente superiori ai limiti richiesti (Lcr al 244%; Nsfr >100%).

La solidità patrimoniale si conferma di adeguato livello con il Tcr al 12,29%, sostanzialmente in fase con il requisito Srep per il 2018, pur avendo assorbito gli impatti negativi della crisi dello spread sui titoli di Stato dello scorso mese di giugno, che ha inciso sull’aggregato dei fondi propri.

Nel primo semestre si è inoltre proceduto alla razionalizzazione del modello operativo con il riequilibrio tra le risorse di rete e quelle di direzione centrale.