Economia
Beirut, oro boom dopo gli scoppi. Nuovo record sopra i 2.000 dollari
I timori geopolitici spingono il prezzo del metallo giallo stabilmente sopra i 2.000 dollari l'oncia: in giornata ha superato i 2050 dollari
Boom del prezzo dell'oro dopo l'esplosione di Beirut. I timori geopolitici alimentano la corsa del metallo giallo che, nell'era dei tassi d'interesse a zero e del quantitative easing delle banche centrali post-pandemia in soccorso delle economie nazionali, aveva registrato la maggiore domanda di bene rifugio da parte degli investitori. Una domanda che in soli tredici mesi ha spinto il prezzo da 1.300 dollari a quasi 2.000, già un massimo storico, dopo aver superato i record precedenti del settembre 2011.
Un rally alimentato nelle ultime sedute, oltre che dal riacuirsi delle tensioni anche diplomatiche fra Stati Uniti e Cina, dalle incertezze sul contenimento futuro del Covid-19. Specialmente oltre Oceano, nelle due Americhe.
Nella giornata di oggi, sul mercato delle commodity, l'oro ha toccato un nuovo record storico a oltre 2.050 dollari l'oncia, dopo aver superato nella notte per la prima volta stabilmente la quota piscologica a 2.000 dollari.
Gli analisti notano come gli investitori, già orientati verso gli asset sicuri poichè la pandemia non mostra segni di rallentamento, abbiano accelerato ulteriormente sugli acquisti proprio per la paura che gli scoppi nel porto di Beirut non siano casuali, ma abbiano un'origine intenzionale.
Le esplosioni in Libano, che hanno ucciso decine di persone e ferito altre migliaia, "probabilmente hanno aiutato la corsa dell'oro oltre i 2020 dollari", si legge infatti in una nota della Mizuho Bank. I prezzi dell'oro spot sono aumentati di oltre il 32% finora quest'anno e sono sulla buona strada per l'anno migliore dal 1979. "C'è ancora spazio di rialzo sia per l'oro sia per l'argento, a nostro avviso", ha commentato invece Ned Naylor-Leyland, precious metals fund manager di Jupiter Asset Management, sottolineando che tra i fattori a favore dei metalli prezioni c'è anche "la sfiducia nelle valute legali, specialmente il dollaro Usa".
Questa minore fiducia è causata dall'allentamento monetario e dal picco della spesa pubblica per la gestione dell'epidemia di coronavirus, secondo l'esperto. I prezzi dell'oro e il biglietto verde hanno una relazione inversa. Poichè il dollaro Usa è sceso contro altre valute, il metallo prezioso diventerà più economico in altre valute, a sua volta stimolando la domanda di oro e facendo salire i prezzi.
Se il mercato delle commodity ha reagito negativamente agli scoppi in Libano, su quello azionario stanno invece tenendo banco le indiscrezioni del Wall Street Journal secondo cui i funzionari di Stati Uniti e Cina si incontreranno per discutere della conformità di Pechino all'accordo accordo commerciale di fase uno firmato a gennaio. Indiscrezioni che, dopo l'escalation delle ultime settimane con la chiusura di alcune ambasciate sia negli States sia nel Dragone e il caso TikTok, sostengono il sentiment degli operatori.
Gli investitori guardano con attenzione ai progressi dei colloqui negli Usa per l'approvazione del nuovo pacchetto di misure di aiuti all'economia che, ha detto il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin, si punta ad approvare entro la fine della settimana. Così i listini europei viaggiano positivi: a mezzora dal suono della campanella Milano fa +1,13%, Parigi +0,87%, Francoforte +0,55%, Londra +0,77%.