Bollette elettriche, cresce la rivolta. I moduli per "disobbedire" ai rincari
Sono gli oneri di sistema non pagati dai morosi delle bollette elettriche che hanno creato un buco da 200 mln. Associazioni dei consumatori sul piede di guerra
Prosegue la protesta per i rincari in arrivo nella prossima bolletta elettrica. Rincari che mirano a colmare il buco da 200 milioni che si è generato nel sistema per le bollette inevase dal 2016 da parte di clienti morosi nei confronti dei distributori di rete. Anche le associazioni dei consumatori fanno
sentire la propria voce, mentre cresce l'indigazione su Facebook di molti utenti che invitano gli altri intestatari di bollette elettriche a non pagare gli aggravi.
"Quello che qui si vuole integrare, sempre nel conto finale, sono i debiti generati dai furbetti del quartierino. E questo è inaccettabile", tuona infatti l’associazione consumatori Codici. Il coro di lamentele è partito dopo che, per una serie di ricorsi e sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, il primo febbraio l’Autorità dell’energia (Arera) ha stabilito che una parte dell'ammontare delle bollette inevase sarà spalmata tra tutti gli utenti che pagano regolarmente. Una decisione per cui l'Authority ha avviato una consultazione pubblica (la 52/2018 sul sito dell'Arera) in cui gli intestatari delle bollette possono comprendere le motivazioni del regolatore e dire la propria a riguardo.
Con questo provvedimento, l'Autorità per l'energia mira a recuperare gli oneri di sistema (voce che pesa per il 20% del costo della bolletta, risorse che servono per finanziare soprattutto gli incentivi alle fonti rinnovabili) già anticipati dai grandi distributori di energia come, ad esempio, Enel distribuzione. Soldi che poi la rete dei venditori sul territorio, prima della liberalizzazione del mercato partita a gennaio dello scorso anno, raccoglievano dai clienti finali retrocedendole in seconda battuta ai distributori.
Con la liberalizzazione del mercato che ha portato alla proliferazione dei venditori sul territorio (circa 500), il meccanismo dell'anticipo-rimborso però si è inceppato. Il motivo? Alcuni venditori sono stati messi in ginocchio da un numero crescente di clienti morosi, andati alla ricerca di tariffe sempre più convenienti dopo l'apertura del mercato (regime alternativo a quello di maggior tutela). Clienti che hanno deciso di passare ad un altro operatore senza saldare però il conto con il precedente.
Qual è stato il risultato a livello macro di questo turismo della bolletta? Una raffica di default fra i venditori e buchi nelle casse dei distributori di energia (che, nella filiera energetica, acquistano a loro volta l'elettricità dai produttori), che avevano già anticipato quelle imposte.
Per mettere una pezza al fallimento della partita di giro, lo scorso anno, l’Autorità di regolazione per energia aveva predisposto un paracadute, imponendo ai venditori finali delle fidejussioni in favore delle imprese distributrici, anche a copertura degli oneri generali di sistema. Un meccanismo di ultima istanza che garantiva i versamenti, ma che sul finire del 2017 è stato messo in crisi dalle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.
Che cosa hanno deciso i giudici amministrativi? Che Arera non poteva imporre fidejussioni ai venditori, perché "è il cliente finale l’unico soggetto tenuto a pagare gli oneri di sistema". Conclusione: se alcuni non lo fanno, magari facendo andare in crack le aziende, pagano gli altri. E cioè i consumatori onesti che ora non ci stanno a vedersi addebitare l'aggravio e invitano alla disobbedienza collettiva.
Le associazioni come l'Adusbef hanno predisposto un modulo fac-simile "a disposizione di ogni utente dei servizi elettrici, già saccheggiato da delibere Arera, che non intende subire l'ennesimo sopruso, una diffida da inviare per mail anche alla procura della Repubblica di Milano, competente per territorio". La battaglia è appena iniziata.
Il fac-simile Adusbef della diffida da inviare all'Arera e alla procura della Repubblica competente per territorio per non pagare i rincari nella bolletta elettrica