Economia

Bond, quel filo che lega Lehman ed Etruria. Vizi di forma che invalidano

"Nullità dei contratti generali d'investimento per non essere stati sottoscritti dal legale rappresentante dell'istituto e la mancanza di comunicazione sulla rischiosità dei titoli". La Corte d'appello di Bologna ha reso nulli i contratti d'investimento su titoli Lehman Brothers proposti dalla Cassa di Risparmio di Bologna, ribaltando la sentenza Tdel ribunale di Bologna che aveva respinto le domande, condannando i risparmiatori al pagamento di ingenti spese di lite.

La Corte d'appello di Bologna con le sentenze n. 1639/17 e 1659/17 ha riformato nei giorni scorsi le  decisioni, ravvisando la nullità dei contratti generali d'investimento per non essere gli stessi stati sottoscritti dal legale rappresentante dell'istituto, e condannato quest'ultimo al rimborso del prezzo, dedotto quanto percepito dalla vendita delle obbligazioni, oltre interessi e spese di lite.

Ma non è questo il solo motivo per cui la Corte felsinea ha riformato le due sentenze del tribunale. Secondo quei giudici la banca non ha dimostrato di aver comunicato ai clienti che quei titoli erano speculativi e rischiosi, come pure di averli informati, nel corso del rapporto, della perdita di valore che gli stessi stavano avendo, così dal consentir loro di venderli e di ridurre le perdite. 

"Queste sono sentenze importantissime, che dimostrano l'attenzione rivolta dalla Corte d'appello di Bologna alla tutela dei risparmiatori sotto ogni aspetto, questioni di forma incluse", ha spiegato Giovanni Franchi avvocato del foro parmense.

"Questioni di forma, al pari di quelle relative alla mancata comunicazione delle continue perdite di valore che le stesse stavano avendo - sottolinea invece Stefano Di Brindisi, avocato di Ferrara - che vengono costantemente in considerazione anche per le azioni delle quattro banche finite in default, ossia Carichieti, Banca Etruria, Banca Popolare di Ancona e soprattutto Cassa di Risparmio di Ferrara, per i possessori delle quali stiamo depositando diversi ricorsi, analoghi a quelli su cui si è pronunciata la Corte d'appello di Bologna".